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Fnsi 10 Lug 2007

Serventi Longhi: “Difendere l’editoria e i giornali politici. Questa è la posizione della Fnsi, non del Governo”

"Tutte e due i pluralismi vanno difesi, l'editoria e il pluralismo dei giornali politici, quindi non si può fare di ogni erba un fascio, dobbiamo saper distinguere e dobbiamo sapere operare coerentemente".

"Tutte e due i pluralismi vanno difesi, l'editoria e il pluralismo dei giornali politici, quindi non si può fare di ogni erba un fascio, dobbiamo saper distinguere e dobbiamo sapere operare coerentemente".

Così il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sui costi della politica. "Sicuramente - ha spiegato - occorrerà distinguere in maniera trasparente i finanziamenti pubblici ai giornali politici dai finanziamenti che vengono dati dallo Stato in genere al pluralismo dell'informazione". "I finanziamenti ai giornali politici - ha fatto osservare - sono finanziamenti alla politica, non sono in qualche modo interventi di sostegno all'editoria. Condivido l'intendimenti del sottosegretario Levi e del governo che puntano proprio su questo aspetto: rafforzare il finanziamento pubblico e spostare sul finanziamento pubblico l'onere per i giornali politici. Bisogna naturalmente - ha sottolineato Serventi Longhi - fare una selezione precisa, sul numero delle copie vendute, la qualità del prodotto, il lavoro giornalistico e non. Occorre che siano rispettati tutti questi principi ma con una funzione dichiaratamente di politica e non informativa". (ADNKRONOS) Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha rilasciato la seguente precisazione: “In una dichiarazione alle agenzie di stampa ho espresso la mia posizione e quella della Fnsi sul pluralismo e sui finanziamenti ai giornali politici. Una posizione che ho erroneamente attribuito anche al Governo e al Sottosegretario Levi. Ribadisco comunque la necessità di selezionare i finanziamenti per i giornali politici distinguendo il sostegno giusto, e che va rafforzato, ai veri organi di informazione politica, evitando l’attuale indiscriminato finanziamento a testate che vendono poche decine di copie, non occupano lavoratori dipendenti, non rispettano i contratti di lavoro e non garantiscono una informazione completa e corretta”.

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