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Fnsi 13 Feb 2004

Serventi Longhi: “Interferenze nella trasmissione “Primo Piano” del Tg3” Natale (Usigrai): Ancora censure mentre si dovrebbe garantire un confronto diretto in studio tra Berlusconi e le opposizioni Di Bella: "Normale dialett

Serventi Longhi: “Interferenze nella trasmissione “Primo Piano” del Tg3” Natale (Usigrai): Ancora censure mentre si dovrebbe garantire un confronto diretto in studio tra Berlusconi e le opposizioni Di Bella: "Normale dialettica aziendale" Bonatesta (An): "La solita faziosità"

Serventi Longhi: “Interferenze nella trasmissione “Primo Piano” del Tg3” Natale (Usigrai): Ancora censure mentre si dovrebbe garantire un confronto diretto in studio tra Berlusconi e le opposizioni Di Bella: "Normale dialettica aziendale" Bonatesta (An): "La solita faziosità"

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Un nuovo episodio di censura. Così giudico l’iniziativa della Rai di interferire sulla rubrica giornalistica del Tg3 “Primo Piano”. Un intervista di Francesco Rutelli in replica ad un quasi monologo di Silvio Berlusconi a Porta a Porta è stata trasmessa senza le frasi in voce del Presidente del Consiglio per un intervento della direzione Generale e delle nuove strutture di controllo dell’informazione Rai sul contenuto di un programma già registrato e pronto ad essere trasmesso. Questo è quello che riferiscono, non smentiti, molti quotidiani. Questo rappresenta un attacco all’autonomia dell’informazione, ai poteri del direttore e dimostra il tentativo di soffocare anche quelle poche voci libere del servizio pubblico. A questo punto occorre che la maggioranza e l’opposizione stabiliscano, magari nella sede della Commissione Parlamentare di Vigilanza, norme precise che garantiscano una pari condizione negli approfondimenti politici della Rai, una par condicio che invece viene contestata da Berlusconi e dai suoi che ne propongono l’abolizione. Se non vi saranno garanzie i prossimi mesi di campagna elettorale saranno caratterizzati dal tormentone delle opinioni a senso unico della maggioranza e dei tentativi di assicurare una replica, tentativi peraltro repressi senza pietà.” Su un punto l’on.Romani ha ragione: basta coi confronti politici virtuali. Bisognerebbe fare in modo che il Presidente del Consiglio e i leaders dell’opposizione potessero confrontarsi davvero in uno studio televisivo. Come vorrebbero che avvenisse i giornalisti del Tg3 e di tutte le altre testate della Rai. Si dà il caso che questo non sia possibile, per scelta di qualcuno al quale l’on.Romani é molto vicino. Invece di sciogliere questo nodo (come la Rai dovrebbe chiedere al Presidente del Consiglio), si sceglie la via della censura. La lista degli episodi gravi continua ad allungarsi e l’attacco all’autonomia dell’informazione coinvolge un gran numero di redazioni della Rai. E in questa smania di evitare voci o trasmissioni sgradite al Presidente Berlusconi anche le regole e le norme aziendali vengono invocate in maniera palesemente strumentale. Così ieri sera abbiamo appreso che un programma di informazione Rai come “Primo Piano” non può utilizzare brani di un altro programma di informazione Rai come “Porta a Porta”. Poiché invece lo scambio di materiali informativi non è raro nella Rai, può dire l’azienda quali siano le trasmissioni giornalistiche sulle quali vigono queste particolari restrizioni? Anche per non lasciare il dubbio che la norma, nell’informazione Rai, sia stata applicata per la prima volta ieri sera. Una ''dialettica aziendale rispettosa dei doveri del direttore di testata''. Il direttore del Tg3, Antonio Di Bella, commenta cosi' il giorno dopo, le polemiche per la trasmissione di 'Primo piano' di ieri sera con il leader della Margherita, Francesco Rutelli, nella quale, in un primo momento dovevano andare in onda anche immagini di Berlusconi riprese dalla trasmissione di 'Porta a porta' dell'altra sera. ''Ho ottemperato alle indicazioni del direttore di Raiuno sul vincolo delle immagini - ha detto Di Bella - ritengo di aver bilanciato le esigenze di correttezza aziendale e di liberta' di informazione''. Quanto alla convocazione in commissione di vigilanza Rai chiesta ieri dal Cdr della testata ''vedremo - ha commentato il direttore - ieri sera c'era una situazione, oggi chissa'. Ma una cosa e' il Cdr una cosa e' il direttore. Ognuno ha i suoi ruoli''. Dopo la messa in onda della trasmissione ieri sera, per decisione di Di Bella senza le immagini di Berlusconi a 'Porta a porta', ha riferito oggi lo stesso direttore del Tg3 ''non ci sono state polemiche o strascichi. Con Cattaneo, del Noce e la stessa Annunziata - ha concluso Di Bella - vista anche l'ora non ci siamo piu' sentiti''. (ANSA). ''Il programma di Raitre 'Primo piano' non e' nuovo a dispensare pillole di faziosita' pura ed anche, in verita', piu' subdola e sofisticata rispetto a quella lampante e grossolana propinataci ieri con il confronto virtuale e a senso unico tra un Berlusconi registrato in altri contesti e un Rutelli in diretta in studio padrone di vomitare accuse''. Lo afferma il senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di An e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai. ''Si ricordi solo, ad esempio, la puntata andata in onda la settimana scorsa - continua Bonatesta - condotta da Giuliano Giubilei in cui, facendo finta di parlare di musica con la cantante Fiorella Mannoia ospite in studio, non si e' fatto altro, in realta', che attaccare il governo senza contraddittorio imputandogli ogni nequizia. Insomma la perla di ieri e' solo l'ultima in ordine di tempo di una collana molto lunga, che conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che Raitre, come del resto disse l'Annunziata alla Vigilanza nel suo discorso di insediamento, e' la rete di proprieta' della sinistra. Peccato, pero' che anche Raitre sia una rete pubblica, finanziata con i soldi degli italiani (tutti gli italiani, anche quelli che non votano a sinistra) che pagano il canone. E, d'altra parte, la faziosita' dei programmi di Raitre, da 'Primo piano' appunto a 'L'elmo di Scipio', da 'Ballaro' che censura le telefonate del premier allo stesso Tg3, non si trova in nessuna delle trasmissioni di Raiuno e Raidue. Quindi, oggettivamente, c'e' un'anomalia da sanare: pluralismo non vuol dire, come pensava Zaccaria, proporre programmi faziosi di orientamento opposto per instaurare una sorta di fittizio equilibrio, ma far si' - conclude Bonatesta - che all'interno di ogni trasmissione, di qualunque rete, sia garantito lo stesso spazio a tutte le voci, sia assicurato il contraddittorio, non si faccia informazione a tesi''.(ANSA). L'opposizione grida alla censura, la maggioranza risponde denunciando ''l'ennesimo agguato a Berlusconi''. L'azienda parla di ''normale dialettica'' volta a ''riaffermare e garantire il principio del pluralismo''. Mentre dall'uno e dall'altro fronte si invoca l'intervento della Vigilanza Rai: il giorno dopo il caso ''Primo piano'', e' sempre viva la polemica sull'uso delle immagini del presidente del Consiglio ospite di 'Porta a Porta', che la rubrica di Raitre - stoppata dalla direzione di Rai Uno e dal dg - voleva usare ieri per la puntata con ospite il leader della Margherita Rutelli. E questo malgrado il direttore del Tg3 Antonio di Bella abbia cercato di primo mattino di gettare acqua sul fuoco, riducendo la polemica di ieri sera ad una ''dialettica aziendale'': ''Ho ottemperato alle indicazioni del direttore di Raiuno sul vincolo delle immagini - ha spiegato stamani - ritengo di aver bilanciato le esigenze di correttezza aziendale e di liberta' di informazione''. Parole che non bastano a spegnere l'incendio, nemmeno quello scoppiato nella redazione del Tg3, che oggi, riunita in assemblea, denuncia l' ''inaccettabile censura''. Oltre a sottolineare la ''difficile situazione in cui si trova chi vuole fare informazione nel nostro paese''. ''Su Primo Piano c'e' stata censura.- scrivono in una nota i giornalisti - Non puo' essere considerata normale dialettica aziendale negare al Tg3 l'utilizzo di immagini gia' mandate in onda da tutti i telegiornali pubblici e privati''. Tra i politici e' un avvicendarsi di dichiarazioni: ''La vicenda di 'Primo Piano' e' gravissima e sconcertante'', esordisce il presidente della Commissione Trasporti della Camera Paolo Romani (Fi), che annuncia l'intenzione di chiedere la convocazione del direttore Di Bella in Commissione di vigilanza. E parla senza mezzi termini di ''vero e proprio agguato a Berlusconi deciso a tavolino dalla direzione e dalla redazione del Tg3''. Opinione ribadita dal capogruppo FI in Vigilanza Lainati, per il quale ''la cosa e' ancor piu' grave perche', al di la'di ogni senso del pudore e dell'etica giornalistica, hanno comunque realizzato il 'confronto' dando la possibilita' a Rutelli di attaccare Berlusconi senza alcun contraddittorio''. Su posizioni drasticamente diverse il verde Stefano Boco, che annuncia l'intenzione di ''sollecitare un'inchiesta sulla censura di ieri'' e di sottoporre il caso alla Commissione di Vigilanza. Mentre il parlamentare della Margherita Giorgio Merlo, d'accordo sull'ipotesi di una convocazione in Vigilanza, si chiede il perche' del ''silenzio dei vertici Rai''. Polemico il diessino Giulietti, che chiede la convocazione in vigilanza dello stesso Berlusconi, ''autore del piu' grande agguato al sistema televisivo italiano'', mentre D'Andrea (Margherita) parla di ''delirio di onnipotenza della destra'', subito replicato dal vicepresidente dei senatori di Forza Italia che dice: ''Siamo alla guerra mediatica premeditata ed unilaterale''. Giro (FI) chiede ris etto per il presidente del Consiglio. Bertolini (vicepresidente dei deputati di Forza Italia) sottolinea la scandalosa scorrettezza firmata da Primo Piano''. Mentre il verde Mauro Bulgarelli invoca: ''Berlusconi accetti il faccia a faccia''. Condiviso dal responsabile informazione dei Ds Morri, che chiede a Lainati e Romani di intervenire per convincere il premier. Butti, invece, responsabile informazione di An non sente ''l'esigenza del confronto'' e comunque si augura non sia ''sugli schermi di Rai Tre e meno che mai a 'Primo Piano', una trasmissione della quale e' statisticamente provato lo straordinario disequilibrio per non dire faziosita' nei confronti di qualsiasi esponente del centro destra''.

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