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Fnsi 10 Nov 2005

Serventi: "Alla Cisl diciamo che le nostre posizioni non sono cambiate"

Il Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “L’ampio risalto che alcuni quotidiani oggi in edicola, nonostante lo sciopero dei giornalisti, danno a una nota del direttore del quotidiano della Cisl, Conquiste del Lavoro, induce ad alcune riflessioni.

Il Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “L’ampio risalto che alcuni quotidiani oggi in edicola, nonostante lo sciopero dei giornalisti, danno a una nota del direttore del quotidiano della Cisl, Conquiste del Lavoro, induce ad alcune riflessioni.

Innanzitutto il rammarico per la decisione del direttore e della redazione di non scioperare, anche se è difficile capire le ragioni di un cambiamento di comportamento sindacale rispetto agli scioperi di fine settembre sul contratto. Sul tema della legge 30, infatti, la posizione della Fnsi non è cambiata, anzi. Abbiamo accolto la proposta della Fieg di discutere, al termine di un accordo biennale che avrebbe congelato il contratto scaduto, l’applicazione delle norme della legge Biagi che rimandano alla contrattazione nazionale. Abbiamo però chiesto una analoga moratoria per gli aspetti relativi ai trasferimenti e alle cessioni di ramo di azienda, ai distacchi e agli appalti, che giudichiamo pericolosi per la professione giornalistica se attuati immediatamente, senza intesa, come vogliono gli editori. Non sappiamo se la legge 30 sarà modificata e come; a suo tempo ci esprimeremo. Mi riesce difficile comprendere come in questo modo la Fnsi abbia sposato “una linea di intransigenza antiriformista che sindacalmente si identifica esclusivamente con la Cgil”. Il Sindacato dei Giornalisti è e resta una organizzazione gelosa della propria autonomia, legata da un patto storico con Cgil, Cisl e Uil. Non ci siamo sposati con nessuno, né ci riteniamo portatori di linee più o meno riformiste nel sindacato. Assumiamo posizioni contrattuali e nella società che riteniamo giuste senza alcun condizionamento e nel rispetto di tutte le opinioni, soprattutto quelle che nascono dalle grandi organizzazioni di rappresentanza sociale del Paese”.

@fnsisocial

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