Scritte antisemite: la Fnsi vicina a Paolo Mieli e alla comunità ebraica
Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Il vergognoso episodio di matrice squadristica delle scritte antisemite contro Paolo Mieli deve far riflettere. Non basta una generica e formale condanna, ma occorre costruire le condizioni perché il civile dibattito democratico non venga inquinato da frange violente e fasciste. Il caso di oggi ci preoccupa, così come preoccuparono episodi analoghi nei confronti di altri colleghi come Michele Santoro. A Paolo Mieli va la solidarietà di tutti i giornalisti, mi auguro che possa svolgere serenamente il lavoro per il quale i Presidenti delle Camere lo hanno indicato: una Presidenza della Rai indipendente e libera da condizionamenti, scelte professionali per la direzione generale. Nessuno, con le minacce o con i tentativi di intimidazione, ha il diritto di intervenire in alcun modo.” Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha dichiarato: “I giornalisti della Fnsi sono vicini al collega Palo Mieli e alla Comunità ebraica, ai quali esprimono piena solidarietà. Le minacce e le intimidazioni oscure di cui sono stati destinatari con atti vili, intollerabili non piegano l’informazione libera e pluralista. Chi si nasconde nell’oscurità per lanciare avvertimenti obliqui e incivili è destinato all’isolamento. La nuova condizione che si propone per la Rai, il tentativo di riportare il servizio pubblico su un assetto di serenità e di garanzia del pluralismo è un’opportunità che non può essere annullata da episodi criminali e squallidamente razzistici. Il servizio pubblico e tutto il sistema della comunicazione sapranno compiere, ora più di ieri, una rigorosa attività di informazione perché sia chiaro ai cittadini cosa sta accadendo e come e perché sia necessario liberare il campo da intollerabili intossicazioni. Le diversità di cultura, la pluralità delle idee sono una ricchezza e un alimento fecondo della fatica democratica dell’informazione. Paolo Mieli non è solo”.