Niente cerimonia ufficiale di scambio di auguri quest'anno tra il presidente del Veneto Giancarlo Galan e i giornalisti. Dalla sede della Giunta regionale non sono partiti inviti per il tradizionale appuntamento di fine anno in programma nella sede di palazzo Balbi. Immediate le replichedel segretario del Sindacato giornalisti del Veneto, Daniele Carlon e del presidente dell'Ordine regionale Maurizio Paglialunga.
Un incontro caratterizzato anche dagli interventi, oltre che di Galan, del presidente regionale dell'Ordine e del segretario del Sindacato dei Giornalisti. A spiegare le ragioni della mancata organizzazione della cerimonia è oggi lo stesso governatore veneto in una dichiarazione, in cui muove alcune critiche sul piano dei rapporti agli organi di informazione. «C'è una bella espressione italiana che, quando serve, è semplicemente felice nel suo trasmettere 'auguri sinceri'. Ma se non c'è sincerità, che è parola dal timbro forse prepolitico - rileva Galan in una dichiarazione -, non dovrebbero nemmeno esserci quelle convenienze mondane oppure cordialità o affettuosità amichevoli, se non parentali, grazie alle quali possiamo, più o meno tutti, riconoscerci in comuni e civili circuiti sociali. Tali 'galatei' debbono far parte anche dei normali modi di essere e di fare delle istituzioni, e nel corso del tempo quei 'galatei' possono costituirsi come consuetudini. Consuetudini dunque, che devono però conservare integra l'originaria loro natura, quella propria di un vicendevole riconoscimento, il cui senso profondo è dato da stima, rispetto, giusta considerazione delle qualità individuali e sociali dell'altro». «Se si esce da una simile sfera di sensibilità e attenzioni - spiega Galan -, si passa nel formalismo, che poi si traduce in formalità, in riti che in fondo non hanno senso alcuno, perché tolgono ogni significato alle consuetudini. Infine, quando avvertirò di nuovo lo stabilirsi di un comune sentire sulla possibilità di potersi scambiare 'auguri sinceri', mi comporterò di conseguenza. Purtroppo invece, anche in queste ore, in questi giorni, sono portato dal ripetersi di meschinerie, furbizie, omissioni e sviste pubblicate o dette o non dette da vari organi di informazione, ma che coinvolgono comunque la mia persona e il ruolo istituzionale che ricopro, a non indulgere in ipocrisie festaiole, durante le quali dovrei intrattenermi con tutti, proprio con tutti gli appartenenti al giornalismo regionale». «Dunque, se non saranno tutti - conclude Galan - vorrà dire che saranno molti, ed è a quei molti che andranno anche per quest'anno i miei più sinceri auguri». Il presidente fa riferimento all'incontro con gli organi di informazione previsto il 20 dicembre per la presentazione dell'agenda 2006 della regione veneto dedicata alle migliori architetture contemporanee costruite nel Veneto negli ultimi anni. VENEZIA, 15 dicembre 2005- Da una settimana ho assunto il ruolo di Responsabile del Sindacato giornalisti del Veneto. La convenienza mondana, il galateo, le consuetudini, le ipocrisie festaiole, il rito degli scambi di auguri o comunque si voglia definire l’incontro tra i rappresentanti istituzionali della Regione e i rappresentanti dei giornalisti, poteva essere un’occasione per conoscersi. Senza meschinerie od omissioni, ma consapevoli del ruolo che ricopriamo. Un’occasione persa. Noi giornalisti continueremo a svolgere il nostro lavoro con la libertà di sempre. Il ruolo dell’informazione ha come valore assoluto quello di essere critici nei confronti di chi detiene il potere e governa il Paese. Per favore non parliamo di furbizie: Giancarlo Galan è stato condannato in primo grado al risarcimento del danno per ingiurie e diffamazioni nei confronti di due giornalisti. Quale Presidente della nostra Regione ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale chiedendo l’impunità totale quale Governatore in merito alle opinioni espresse. Quella prima sentenza che condanna Giancarlo Galan, non il Presidente della Regione, la consideriamo un regalo di Natale. Daniele Carlon (Responsabile del Sindacato Giornalisti del Veneto) COMUNICATO STAMPA Apprendiamo dall’agenzia Ansa che il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, quest’anno non intende scambiare i tradizionali auguri con i rappresentanti dei giornalisti di questa regione. E’ nel suo pieno diritto. Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto respinge le motivazioni e le accuse generiche e generalizzate che accompagnano e spiegano tale decisione, e riconferma che i giornalisti veneti svolgono il loro lavoro al meglio e in piena autonomia. Proprio le parole del Presidente Galan confermano che i giornalisti non rispondono ai poteri forti, tanto meno al potere politico. E non potrebbe essere diversamente. Non è questione di “auguri sinceri”, o di “galatei” da rispettare: infatti alla base dello scambio natalizio di auguri tra giornalisti e Presidente della Regione c’è sempre stato il riconoscimento reciproco dei rispettivi ruoli e delle rispettive sfere di autonomia e indipendenza. Constatiamo che tale riconoscimento è venuto meno unilateralmente da Giancarlo Galan il quale, oltretutto, si arroga il diritto di decidere se e quando si ristabilirà un “comune sentire”. Forse quando l’informazione sarà asservita al potere politico?