«L'azione degli indagati è stata guidata da una precisa strategia caratterizzata da comportamenti aggressivi e violenti orientati contro le forze dell'ordine e gli organi di stampa». È quanto scrive il gip di Roma Ezio Damizia nell'ordinanza con cui ha disposto nove misure cautelari, di cui otto obblighi di firma e un obbligo di dimora, nei confronti di esponenti delle tifoserie ultras e militanti dei movimenti della destra radicale per le violenze contro giornalisti e forze dell'ordine avvenute nella manifestazione del 6 giugno scorso al Circo Massimo. A eseguire le misure la Digos della Questura di Roma dopo le indagini dei pm di piazzale Clodio coordinate dal procuratore capo Michele Prestipino.
«Le condotte violente si sono innestate nel contesto di una manifestazione già autorizzata e l'inizio degli scontri può ravvisarsi nel tentativo di alcuni giornalisti di intervistare un manifestante, presumibilmente al fine di evitare che questi rilasciasse dichiarazioni senza l'autorizzazione dei promotori. È evidente dunque che gli scontri avvenivano in ragione della pervicace ed insistita volontà dei manifestanti di realizzare azioni di violenza preordinata tanto contro le forze dell'ordine quanto contro i rappresentanti degli organi di stampa, 'colpevoli', questi ultimi, di aver mostrato interesse verso una manifestazione che può definirsi 'anomala' poiché manifestazione politica promossa e partecipata da esponenti delle tifoserie nazionali notoriamente divise da questioni territoriali e sovente anche da opposte ideologie politiche», scrive il gip nel provvedimento di una trentina di pagine.
«La manifestazione organizzata e pubblicizzata con l'intento di esprimere un dissenso verso i provvedimenti del governo è diventata – si legge nell'ordinanza – invece il pretesto per porre in essere studiate e programmate azioni di guerriglia urbana che hanno avuto come bersaglio i giornalisti e le forze dell'ordine. La disponibilità da parte degli indagati di indumenti atti ad occultarne le generalità, di oggetti contundenti, artifizi pirotecnici e di altre armi improprie è indicativa di tale preordinazione. Le modalità degli scontri appaiono infine particolarmente violente anche in ragione del numero degli operanti che hanno riportato lesioni nonché in considerazione della tipologia di lesioni riportate». (Adnkronos)