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Cronaca 03 Dic 2009

Roberto Saviano: "In Italia chi fa il giornalista è costantemente attaccato sul piano personale". Scalfari: "Non si possono accantonare legalità e libertà di stampa"

In Italia chi svolge il suo mestiere di giornalista è costantemente attaccato sul piano personale. Lo ha affermato lo scrittore Roberto Saviano, in un messaggio al convegno 'Diritti umani e liberta' d'informazione", letto dal Presidente dell'Unione forense Mario Lana, in apertura dello stesso tenutosi nella Sala Capitolare del Senato. Ed al quale hanno partecipato tra gli altri Eugenio Scalfari, Stefano Maffettone e Furio Colombo.

In Italia chi svolge il suo mestiere di giornalista è costantemente attaccato sul piano personale. Lo ha affermato lo scrittore Roberto Saviano, in un messaggio al convegno 'Diritti umani e liberta' d'informazione", letto dal Presidente dell'Unione forense Mario Lana, in apertura dello stesso tenutosi nella Sala Capitolare del Senato. Ed al quale hanno partecipato tra gli altri Eugenio Scalfari, Stefano Maffettone e Furio Colombo.

"Non si possono accantonare legalità  e libertà di stampa, nemmeno per permettere a un
governo democraticamente eletto di esercitare le proprie funzioni", ha aggiunto Scalfari. "L'opinione pubblica purtroppo è manipolabile ed è questo il limite della democrazia. Anche i mass media purtroppo sono influenzati dall'andamento dell'opinione pubblica - ha concluso Scalfari - poichè sono legati al loro pubblico di lettori e ascoltatori". Per
Maffettone, "la libertà di coscienza è legata alla libertà d'opinione e di stampa: bisogna quindi essere coscienti di tale legame - ha precisato il preside della facoltà di Scienze
Politiche e direttore del corso di giornalismo della 'Luiss' - L'informazione svolge un ruolo centrale nella nostra società Come nell'economia, anche in politica l'elettore-consumatore
necessita dell'informazione corretta per esercitate il proprio diritto di scelta nella maniera ottimale. La tutela dell'informazione non può essere politica ma deve essere giuridica". Da parte sua, Colombo ha notato che "la politica è certamente più  irresponsabile del giornalismo per quanto riguarda le violazioni dei diritti umani". (AGI)

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