«Un rinvio che fa male alla Rai. Un rinvio che si spiega solo con l'esigenza di partiti e governo di avere più tempo per trovare la quadra su come occupare e lottizzare. Il bilancio della Rai è approvato dal Cda: non c'è motivo alcuno per non svolgere l'assemblea degli azionisti per l'approvazione definitiva, chiudendo così il mandato dell'attuale vertice. Questo rinvio lascerà nel pantano l'azienda di servizio pubblico per altri 2 mesi almeno». Così, in una nota congiunta, Federazione nazionale della Stampa italiana e Usigrai commentano il differimento della riunione prevista per il 14 giugno.
«Un governo e una maggioranza molto larga – incalzano – ci avevano detto che non si poteva approvare la riforma della Rai perché bisognava far presto, rinnovare il Cda. Se si doveva prender tempo allora sarebbe stato auspicabile che almeno lo si facesse per riformare la governance rispettando le sentenze della Corte costituzionale. Ma, a quanto pare, la svolta può attendere: gli interessi dell'occupazione ancora una volta vengono prima di quelli di un Paese che ha bisogno con urgenza del rilancio della Rai servizio pubblico».