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Rai 11 Mag 2005

Rimozioni di Conti e Giorgino dai rispettivi incarichi in Rai. Usigrai, Fnsi e Assostampa romana protestano e annunciano iniziative in tutte le sedi. Critiche dal Cdr del Tg2:

La nuova, annunciata fumata nera in commissione di Vigilanza per il voto sui sette membri del nuovo cda sembrava destinata a suggellare una giornata di calma apparente sul fronte Rai. A movimentarla ci ha pensato pero' la decisione del direttore del Tg1 Clemente Mimun di sospendere Francesco Giorgino dalla conduzione dell'edizione delle 20: motivo ufficiale comunicato al cdr, l'interruzione del rapporto di fiducia fra l'anchorman e il responsabile di testata.

La nuova, annunciata fumata nera in commissione di Vigilanza per il voto sui sette membri del nuovo cda sembrava destinata a suggellare una giornata di calma apparente sul fronte Rai. A movimentarla ci ha pensato pero' la decisione del direttore del Tg1 Clemente Mimun di sospendere Francesco Giorgino dalla conduzione dell'edizione delle 20: motivo ufficiale comunicato al cdr, l'interruzione del rapporto di fiducia fra l'anchorman e il responsabile di testata.

La nuova, annunciata fumata nera in commissione di Vigilanza per il voto sui sette membri del nuovo cda sembrava destinata a suggellare una giornata di calma apparente sul fronte Rai. A movimentarla ci ha pensato pero' la decisione del direttore del Tg1 Clemente Mimun di sospendere Francesco Giorgino dalla conduzione dell'edizione delle 20: motivo ufficiale comunicato al cdr, l'interruzione del rapporto di fiducia fra l'anchorman e il responsabile di testata. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, la recente intervista a 'Libero' in cui Giorgino ha esplicitamente parlato di ''dissenso'' nei confronti della direzione di testata. Era l'inizio del 2004 quando lo stesso Mimun volle Giorgino alla guida dell'edizione di punta, suscitando non poche critiche da parte dell'assemblea dei redattori. Oggi la rottura: ''A seguito di reiterati episodi, si e' interrotto il rapporto di fiducia con il direttore'', ha spiegato Mimun al cdr. ''La recente intervista con il quotidiano 'Libero' e' lesiva dell'immagine del telegiornale. Poiche' l'intervista - ha riferito ancora Mimun - e' stata rilasciata senza autorizzazione della Rai, il direttore chiede all'azienda che venga adottato nei confronti di Giorgino un provvedimento disciplinare''. A far infuriare Mimun sono stati con ogni probabilita' alcuni brani apertamente critici dell'intervista. ''Le questioni politiche vanno affrontate in modo forte e anche critico. Per me il giornalismo televisivo, soprattutto nel servizio pubblico, deve essere equidistante'', ha affermato tra l'altro l'anchorman, sottolineando che ''su questo c'e' stata una frattura col direttore''. ''Io ho un dissenso con lui sul modo in cui ha gestito certe notizie''. Alla richiesta dell'autrice dell'intervista, Barbara Romano di fare un esempio, ha risposto: ''Ho contestato i fischi tagliati e gli applausi finti''. Un'affermazione da cui ha preso poi le distanze il giorno dopo, in una precisazione pubblicata dal quotidiano. Dalla parte del conduttore del Tg1 si sono immediatamente schierate le organizzazioni sindacali. Fnsi, Usigrai e Asr parlano di ''decisioni gravi'', abbinando al caso Giorgino quello di Stefania Conti, giornalista del Tg2 sospesa dall'incarico di coordinatrice della rubrica economica 'Nonsolosoldi'. Anche il cdr del Tg1 - che si riunira' venerdi' in assemblea - condanna ''un atto grave perche' avviene a seguito di un'intervista (che il collega conduttore sostiene di non aver concesso) nella quale si esprimevano opinioni critiche nei confronti della direzione del Tg1. Noi difendiamo in modo assoluto il diritto di critica e la liberta' di esprimere qualsiasi opinione da parte dei giornalisti anche sul prodotto che va in onda. Questo non puo' in alcun modo comportare provvedimenti professionali che hanno il sapore della ritorsione e che ledono principi fondamentali di liberta'''. Quanto al documento aziendale che prevede la richiesta di autorizzazione per esprimere pubblicamente opinioni, per il cdr (come per l'Usigrai) ''queste circolari aziendali sono infondate in diritto, illegittime e configurano possibili lesioni di diritti costituzionalmente garantiti'''. Solidarieta' a Giorgino anche da Nuccio Fava, ex direttore del Tg1, da Articolo 21 e dal capogruppo Ds in Vigilanza Giuseppe Giulietti che torna alla carica contro i vertici: ''E' ancora piu' urgente allontanare questi signori da Viale Mazzini perche' rappresentano un autentico pericolo per la sopravvivenza stessa dell'azienda''. Per il rinnovo dei vertici, pero', bisognera' aspettare con ogni probabilita' la prossima settimana: l'accordo fra i Poli e prima ancora all'interno della Cdl sul ticket presidente-dg, che l'Unione pretende entrambi di garanzia, sembra ancora lontano. ''E' il centrodestra che fino ad oggi essendo nella piu' assoluta confusione, successiva alla sconfitta elettorale subita, non riesce ad avere proposte'', accusa il segretario Ds Piero Fassino, che legge in questo atteggiamento ''uno dei tanti segni della crisi profonda di Silvio Berlusconi e della sua maggioranza''. ''Pretendere di estendere le garanzie ad altre figure di gestione, al di la' di cda e presidente, vuol dire lottizzare'', ripete il ministro delle Comunicazioni Landolfi. Fedele all'impegno preso, il presidente Petruccioli riaprira' diligente domani le urne in Vigilanza, ma e' facile immaginare che la nuova votazione finira' con un nulla di fatto. L'appuntamento al quale tutti guardano e' ormai il 18 maggio, data della seconda convocazione dell'assemblea degli azionisti Rai ma non e' escluso che si vada oltre: ''Tecnicamente - ammette lo stesso Petruccioli - le assemblee delle societa' non quotate, a differenza di quelle quotate, possono restare aperte per qualche giorno''. (ANSA). La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l’Usigrai e l’Associazione Stampa Romana comunicano: “Appaiono molto gravi le iniziative di alcuni direttori di testate Rai tese a svilire il ruolo professionale e il contributo di idee e di qualità dell’informazione dei giornalisti, come è accaduto nei casi di rimozioni della giornalista Stefania Conti dall’incarico di coordinatrice della rubrica del Tg2 “Nonsolosoldi” e del collega Francesco Giorgino dalla conduzione del Tg1 delle 20. Si tratta di decisioni assunte dai direttori del Tg2 Mauro Mazza e del Tg1 Clemente Mimun che hanno un sapore chiaramente discriminatorio. Sia Stefania Conti sia Francesco Giorgino hanno infatti apertamente criticato la linea informativa e la gestione delle due testate. Mentre il Consiglio di Amministrazione dimezzato continua a sgovernare a causa dell’assenza dei parlamentari della maggioranza dal voto in Commissione di Vigilanza, mentre la Direzione Generale annuncia querele a raffica contro le diverse opinioni dei giornali, i direttori del Tg1 e del Tg2 rifiutano ogni accenno di critica con provvedimenti che il Sindacato dei Giornalisti contesterà in tutte le sedi. La dignità e la qualificazione professionale di colleghi come Stefania Conti e Francesco Giorgino non possono essere messe in discussione così come deve essere garantita la libertà di opinione. Il caso di Stefania Conti è, inoltre, particolarmente grave in quanto la collega è componente del direttivo dell’Associazione Stampa Romana, il Sindacato dei Giornalisti del Lazio e del Molise aderente alla Fnsi. Un chiaro attacco quindi anche al ruolo del Sindacato”. ''Dissenso'' da parte del cdr del Tg2 nei confronti del provvedimento a carico della collega Stefania Conti, ''rimossa dall'incarico di coordinatrice della rubrica 'Nonsolosoldi'''. Della questione il comitato di redazione ha chiesto di discutere con la direzione della testata nell'incontro previsto per lunedi' 16 maggio, prima dell'assemblea di redazione convocata per il giorno successivo. ''Dopo un primo incontro con il direttore per chiedere spiegazioni e chiarimenti'', il cdr ''ha ascoltato sia la collega sia il capo redattore Stefano Sassi'', spiega una nota. ''Successivamente il cdr ha inviato una lettera al direttore esprimendo il proprio dissenso sul provvedimento e richiedendo di affrontare la questione nell'incontro fissato per lunedi' 16 maggio prima dell'assemblea convocata per il giorno successivo. Lettera nella quale il cdr denunciava un clima redazionale peggiorato rispetto al passato 'con un ricorso a decisioni che appaiono punitive'''. ''Da tempo - continua il cdr - e' in corso un confronto tra i colleghi (e il dibattito nell'ultima assemblea ne e' testimonianza) sulla linea editoriale del giornale nell'intento di migliorare la qualita' del prodotto e l'organizzazione del lavoro. In questo intento generale della redazione, provvedimenti come quelli di cui e' stata vittima la collega conti o richiami scritti senza attendere utili e normali chiarimenti verbali, rischiano di vanificare gli sforzi per un rilancio del Tg2, oltre a danneggiare ed emarginare consolidate professionalita' interne. Ma proprio questo sforzo di confronto serio e leale tra i colleghi, impegnati nei diversi ruoli redazionali, appare come l'unica reale via d'uscita dai problemi che, innegabilmente, emergono in questa fase del Tg2. per questa ragione l'assemblea del 17 maggio assume grande importanza. All'assemblea - annuncia il comitato di redazione - parteciperanno anche il segretario dell'Usigrai, Roberto Natale e dirigenti della Fnsi e dell'Asr''. (ANSA). Niente critiche e contestazione! I direttori della Rai non lo tollerano e scelgono la strada della rimozione dei colleghi dai loro incarichi. E’ accaduto al conduttore del Tg1 Giorgino e alla collega Stefania Conti del TG2, impegnata nel sindacato con Puntoeacapo. In particolare, la collega Stefania Conti, sulla base di una motivazione pretestuosa, a meno di tre settimane dalla chiusura prevista dal palinsesto Rai della rubrica “Nonsolosoldi”, il direttore del TG2 Mauro Mazza l’ha rimossa dal suo incarico di coordinatrice della rubrica medesima. Alla collega, che è dirigente sindacale dell’Associazione Stampa Romana, è stata perfino contestata una trasferta per due servizi fuori sede, regolarmente eseguiti e autorizzati. Il tutto non a caso è avvenuto a tre giorni dall’assemblea della redazione del TG2, nella quale la collega, nel ricordare le norme del contratto a difesa dei singoli redattori, si era “permessa” di criticare l’organizzazione del lavoro della testata e di sottolineare come il telegiornale 2 stesse in palese affanno di ascolti. Puntoeacapo, nel sottolineare la singolare coincidenza dei tempi, denuncia un clima intimidatorio e discriminatorio di cui è stata fatta oggetto la collega, chiede l’immediata riconferma del suo ruolo e che venga riparata l’azione lesiva della sua immagine, professionalità, onorabilità.

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