Federazione nazionale della stampa e Usigrai hanno convocato per domani, martedì 21 luglio, alle ore 12, nella sala Nassyria del Senato, una conferenza stampa per fare il punto sul testo di riforma del Servizio pubblico in discussione in questi giorni a Palazzo Madama. Il governo punta ad un’approvazione rapida del provvedimento, mentre il sindacato suggerisce di fermarsi a riflettere per non “mandare in onda il festival delle occasioni perdute”. La discussione in Aula riprenderà il 21 luglio alle 16.30
La bozza di riforma della Rai, al momento al vaglio del
parlamento, sarà il tema della conferenza stampa organizzata da Fnsi e Usigrai domani, il 21 luglio, alle ore 12, nella sala Nassyria del Senato. Obiettivo dell’iniziativa:
puntare i riflettori su un testo che lascia insoddisfatto il sindacato dei
giornalisti.
Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, e Vittorio Di Trapani,
segretario dell’Usigrai, affronteranno i punti salienti del testo in
discussione al Senato per il quale il governo auspica un’approvazione in tempi
brevi, mentre sarebbe il caso, invece, di fermarsi a riflettere sulle modiche
che le nuove norme puntano ad introdurre nella governance dell’azienda del
sistema pubblico radiotelevisivo per evitare che la riforma della Rai si
trasformi, come scrive Lorusso sul sito di Articolo 21 “nel festival delle
occasioni perdute”.
Fnsi e Usigrai concordano nel dare un giudizio negativo sul testo in
discussione, che nei fatti non porta ad un superamento della legge Gasparri né
a liberare la Rai dal controllo dei partiti e dei governi: “Non ci siamo
nemmeno vicini – ha accusato l’esecutivo dell’Usigrai il giorno dopo
l’approvazione del testo in Commissione lavori pubblici –. L'accordo trovato
all’unanimità permetterà a tutti i partiti, nessuno escluso, di tornare a
spartirsi i vertici di Viale Mazzini con il governo di turno”.
Inoltre, mancano nel testo riferimenti precisi alla mission e all’entità e alle
modalità di finanziamento dell’azienda di servizio pubblico.
“Occorre quindi fermarsi. E ripartire, semmai - ha detto Lorusso ad Articolo 21 – da una prospettiva più ampia: la
riforma del Sistema integrato delle Comunicazioni. Un passaggio ineludibile che
ha ricadute sulla vita di numerose aziende, soprattutto nel sistema editoriale.
Affrontato questo passaggio, si potrebbe poi passare alla riforma del servizio
pubblico radiotelevisivo, inquadrandola in una visione europea”.
L’esame in Aula del testo, iniziato il 16 luglio con la valutazione delle
pregiudiziali di costituzionalità, riprenderà proprio domani, a partire dalle
16.30.