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Fnsi 15 Lug 2005

Riforma dell’ordinamento giudiziario, Siddi: “No a deriva contro controllo democratico”

''Lo sciopero della magistratura ci trova solidali perché è chiara la deriva che mette in discussione i poteri, da un lato, e le funzioni, dall'altro, di garanzia e controllo democratico''.

''Lo sciopero della magistratura ci trova solidali perché è chiara la deriva che mette in discussione i poteri, da un lato, e le funzioni, dall'altro, di garanzia e controllo democratico''.

CAGLIARI, 14 LUGLIO - ''Lo sciopero della magistratura ci trova solidali perché è chiara la deriva che mette in discussione i poteri, da un lato, e le funzioni, dall'altro, di garanzia e controllo democratico''. L'ha sostenuto il presidente della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, intervenendo in serata a Cagliari a un dibattito su ''Giustizia: la controriforma'', organizzata dal Comitato per la difesa della Costituzione in occasione dello sciopero nazionale dei magistrati. ''E' accaduto ai giornalisti, con le leggi che hanno rafforzato le concentrazioni e i conflitti di interesse nei media, determinando rischi di grandi condizionamenti e momenti di compressione del pluralismo. Accade oggi con la magistratura che, tradendo il dettato della Costituzione, si vuole privare - ha osservato il presidente della Fnsi - della propria autonomia e indipendenza. Si tratta di valori che i Costituenti vollero pienamente presenti e tutelati a garanzia dell'autonomia e della libertà di tutti i cittadini''. Siddi ha aggiunto di affermare ciò con ''piena consapevolezza e responsabilità'', pur essendo talvolta, anche i giornalisti, colpiti da provvedimenti della magistratura in tema di diritto di cronaca e tutela delle fonti ''avendo ben evidente che ai giudici tocca applicare le leggi esistenti''. ''La riforma che serve - ha concluso - non è questa dettata dal 'virus del potere', bensì quella che allarga sfera delle garanzie per i cittadini che hanno diritto ad avere una giustizia rapida, indipendente e imparziale, e, soprattutto, rispettosa di tutti i cittadini e non indulgente, per legge, versi i potenti e i 'manovratori'''. (ANSA)

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