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Cronaca 02 Feb 2009

Ricordati Italo Toni e Graziella De Palo, i due giornalisti scomparsi in Libano nel 1980

''L'Italia dei misteri non ci appartiene, soprattutto quando un uomo viene ucciso facendo il proprio lavoro nel produrre una notizia''. Raffaele Bucciarelli, presidente dell'assemblea legislativa delle Marche, ha affrontato cosi' il tema dell'importanza dell'attività della stampa e del giornalista nella societa', durante una giornata a Sassoferrato in ricordo di Italo Toni (nato nella cittadina marchigiana) e Graziella De Palo, i due giornalisti italiani scomparsi in Libano nel 1980

''L'Italia dei misteri non ci appartiene, soprattutto quando un uomo viene ucciso facendo il proprio lavoro nel produrre una notizia''. Raffaele Bucciarelli, presidente dell'assemblea legislativa delle Marche, ha affrontato cosi' il tema dell'importanza dell'attività della stampa e del giornalista nella societa', durante una giornata a Sassoferrato in ricordo di Italo Toni (nato nella cittadina marchigiana) e Graziella De Palo, i due giornalisti italiani scomparsi in Libano nel 1980

Per Bucciarelli ''una notizia arricchisce tutti e fa crescere la coscienza ed il sentire comune. Non e' una merce perche' se cosi' fosse sarebbe usata come qualsiasi altro prodotto e non sarebbe sinonimo di democrazia, di trasparenza e di liberta'''. Dal dopoguerra ad oggi molti sono i giornalisti italiani morti facendo il proprio lavoro: 11 uccisi dalla mafia, 14 in giro per il mondo, 5 operatori Rai, 7 gambizzati da Br e Nar, un tipografo scambiato per un giornalista. Nelle zone critiche del mondo ''molti hanno messo a repentaglio la loro vita per far conoscere cosa stava accadendo. Un lavoro che mette in conto anche la morte, non diversamente da chi sale su di una impalcatura, lavora in una miniera o in fondo al mare, ma che forse ha come vera differenza il produrre una notizia che consente a tutti di sapere''. Dalla giornata, organizzata dal Comune in collaborazione con i familiari di Toni e della De Palo, e' partita la richiesta di rimuovere il segreto di Stato sulla vicenda. ''La comunita' e la famiglia - ha detto il sindaco Luigi Rinaldi - hanno il diritto di conoscere la verita' sui loro cari''. Alla giornata hanno partecipato anche esponenti della Fnsi, del Sindacato giornalisti marchigiani e dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche. (ANSA)

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