Regno Unito: i giornalisti della Bbc di nuovo sul piede di guerra

Scioperi in vista alla Bbc dopo che i sindacati hanno annunciato proteste contro le misure annunciate dal network pubblico britannico, riguardanti tagli al personale, riforma delle pensioni e rinnovo contrattuale.

I membri dei quattro sindacati dei media - National Union of Journalists (Nuj), Bectu, Amicus e la Musicians’ Union - hanno infatti dichiarato che a partire dal 21 luglio saranno messe in atto dure manifestazioni di dissenso verso le recenti politiche aziendali. La rabbia dei sindacati è montata dopo che venerdì scorso è stato pubblicato il rapporto annuale sull’azienda, che ha rivelato come, assieme agli annunciati tagli ai dipendenti, ai dirigenti della Bbc siano stati accordati consistenti (“faraonici”, secondo i sindacati) aumenti di stipendio, mentre ai giornalisti e ai tecnici veniva proposto un aumento del 2,6% in busta paga e un innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 65 anni. “Mentre centinaia di persone erano al lavoro in una delle giornate più intense dell’anno – ha detto il segretario generale della Nuj, Jeremy Dear – i manager stavano brindando ai loro altissimi stipendi”. “Il fatto che i soldi si trovino per pagare i dirigenti che hanno operato dei licenziamenti – ha aggiunto – ma non si trovino per salvare dei posti di lavoro fondamentali per la sopravvivenza dell’azienda, dimostra quali sono le priorità dell’attuale dirigenza della Bbc”. Se messo in atto, lo sciopero sarebbe dunque destinato a ripetere forse in maniera più amplificata la protesta che nello scorso maggio lasciò gli inglesi “al buio” di notizie per un giorno: un fatto assolutamente eccezionale in un Paese dove gli scioperi sono tutt’altro che la norma. (9Colonne)