È stata rinviata al 25 maggio l'udienza preliminare per i quattro 007 egiziani per i quali la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso cinque anni fa in Egitto. All'udienza davanti al gup Pierluigi Balestrieri erano presenti anche il procuratore capo Michele Prestipino, il pm Sergio Colaiocco che in questi anni ha seguito le indagini, e i genitori di Giulio Paola Deffendi e Claudio Regeni accompagnati dal loro legale l'avvocata Alessandra Ballerini.
Il rinvio è dovuto al legittimo impedimento a causa del Covid di uno dei difensori di ufficio degli imputati. La richiesta di processo era arrivata il 20 gennaio scorso dopo la chiusura delle indagini, firmata dal procuratore capo Prestipino e dal sostituto Colaiocco, nei confronti del generale Sabir Tariq, dei colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif per il reato di sequestro di persona pluriaggravato, e nei confronti di quest'ultimo i pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato.
«Ora più che mai è il momento di essere scorta mediatica di Giulio e della sua famiglia. Ora più che mai occorre accendere i riflettori su chi vorrebbe dare il via ad azioni di "pestaggio e depistaggio" infangando la memora di Giulio Regeni ed allontanando la verità», ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, presente fuori dal tribunale in concomitanza con l'inizio dell'udienza.