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Fnsi 28 Mag 2005

Referendum, il segretario Fnsi: "La Rai informa troppo poco. Le spiegazioni di Cattaneo sono state insufficienti"

"Cosa significhi andare a votare ed esprimersi per il sì e per il no non è ancora chiaro agli italiani: responsabilità somma ne ha soprattutto il servizio pubblico della Rai". Lo ha detto Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi, a margine di un convegno a Montecatini dedicato alla figura di Giovanni Amendola.

"Cosa significhi andare a votare ed esprimersi per il sì e per il no non è ancora chiaro agli italiani: responsabilità somma ne ha soprattutto il servizio pubblico della Rai". Lo ha detto Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi, a margine di un convegno a Montecatini dedicato alla figura di Giovanni Amendola.

"Cosa significhi andare a votare ed esprimersi per il sì e per il no non è ancora chiaro agli italiani: responsabilità somma ne ha soprattutto il servizio pubblico della Rai". Lo ha detto Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi, a margine di un convegno a Montecatini dedicato alla figura di Giovanni Amendola. Interpellato dai giornalisti sull'emergere dei primi segnali di dibattito referendario sulla stampa, Serventi Longhi ha detto di cominciare a "leggere tentativi di approfondimento, ancora assolutamente insufficienti, e sempre riferiti allo scontro e ai dissensi interni agli schieramenti: in questi giorni di sovraesposizione dei conflitti politici all'interno degli schieramenti, io vedo marginalizzato il tema oggetto del referendum". Serventi Longhi ha espresso solidarietà agli scienziati, anche cattolici, che hanno protestato contro il servizio pubblico e la sua scarsa opera informativa: "Credo che le spiegazioni - ha detto - che il direttore generale della Rai ha dato ieri in commissione di Vigilanza, e successivamente in prese di posizioni nei confronti dei Comitati, siano assolutamente insufficienti e non chiariscano il merito della questione. Purtroppo il problema del servizio pubblico in questo momento è un problema grave, di fronte ai tentativi di privatizzazione e alla qualità non accettabile dell'informazione di quasi tutte le testate del servizio pubblico". (Apcom)

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