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Contratti 18 Mag 2009

Referendum: dodici Segretari e Presidenti di Associazioni stampa replicano al "fronte del no": "Affermazioni spericolate, fragilità di argomentazione, votiamo in massa per il sì all’ipotesi d’accordo"

Appello di dodici Segretari e Presidenti di Associazioni Stampa che replicano al Fronte del no dalla Sicilia, Sardegna, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Abruzzo, Val D’Aosta, Liguria, Veneto Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia:

Appello di dodici Segretari e Presidenti di Associazioni Stampa che replicano al Fronte del no dalla Sicilia, Sardegna, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Abruzzo, Val D’Aosta, Liguria, Veneto Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia:

"Partecipiamo in massa al referendum indetto dalla Fnsi per il 29 e 30 maggio. Con il nostro voto smentiamo le spericolate affermazioni del cosiddetto “fronte del no” che definisce l’ipotesi di accordo siglato da Fnsi e Fieg “un colpo letale alla libertà di stampa” Stupisce e amareggia che colleghi che lavorano in quotidiani come il Corriere della Sera,il Messaggero e la Stampa, si lancino in pericolose manipolazioni dell’informazione mettendo in relazione un accordo sindacale sul contratto con i rischi per la liberta di stampa . Rischi reali, che con il contratto non c’entrano affatto, e che la Fnsi, con le Associazioni di stampa e l’Unione Cronisti, contrastano quotidianamente tanto da prefigurare una sciopero generale contro un eventuale voto di fiducia sul ddl Alfano nelle prossime settimane . Rileviamo invece che esponenti delle opposizioni, - Puntoeacapo e Senza Bavaglio - alle quali fa riferimento il “fronte del no” hanno approvato il 13 maggio le delibere del Cda dell’Inpgi che recepiscono proprio l’accordo sugli ammortizzatori sociali sottoscritto da Fnsi e Fieg assieme all’ipotesi d’accordo sul contratto. Accordo che le stesse persone quando cambiano “casacca” definiscono “rottamazione” dei colleghi. Troppe “verità” a seconda dei ruoli. E questo basterebbe a screditare questo gruppetto di colleghi Ma lampante è anche l’inconsistenza delle motivazioni per il no al referendum: Sul sito della Fnsi è a disposizione di tutti la spiegazione dell’ipotesi d’accordo dalla quale emerge la fragilità delle affermazioni del “Fronte del no” :Ma noi vogliamo proporre alla categoria le numerose ragioni per un sì al referendum: !) La contrattazione tra Fieg-Fnsi con il fondamentale apporto dell’Inpgi ha portato, in una fase di grave crisi strutturale del settore , alla ridefinizione ed estensione del sistema di protezione sociale dei giornalisti subordinati e autonomi, che viene ulteriormente rafforzato proprio dalle delibere emesse dall’Inpgi in questi giorni sui prepensionamenti (sono caduti gli abbattimenti). Elevato da 30 a 35 anni di contributi il requisito per l’applicazione dell’articolo 33 del contratto in caso di stato di crisi . Più cogenti le disposizioni concordate sugli stati di crisi. .2) Il rinnovo del contratto ha comunque rimesso al centro del sistema dell’editoria il ruolo negoziale della Fnsi e dei Cdr, fondamentale nel passaggio al sistema integrato multimediale. E’ stato riaffermato il legame tra il giornalista e la testata che gli editori volevano cancellare.. 3)Tutti i giornalisti sotto lo stesso contratto: cancellato l’allegato N, che depotenziava il contratto per i giornalisti del web 4) La creazione del fondo di perequazione apre un ciclo virtuoso per la tutela delle pensioni rispetto all’inflazione. 5)Precariato L’assunzione di un disoccupato verrà a costare di più, perché dovrà essere contrattualizzato come redattore con più trenta mesi di anzianità (un aumento di stipendio a partire dal 1 aprile 2009 di 522 euro comprensivo del nuovo livello ro+30 e dell’aumento contrattuale).E i colleghi che verranno assunti a termine potranno maturare gli scatti di anzianità. 6)E’ stato elevato il parametro del minimo dei redattori di prima nomina dallo 071 allo 0,81 portando l’aumento da 190 a 214 euro mensili. 7)L’ aumento dei minimi a regime, riferito al redattore campione sarà del 9,02 per cento, pari a 265 euro nel biennio. Nel precedente contratto 2001-2005 avevamo ottenuto 247 euro per il quadriennio, quindi inferiore di quanto ottenuto in questa rinnovazione per il solo biennio 2009-2011. 8)Il meccanismo di calcolo degli scatti, pur raffreddato, consente di conservare la previsione percentuale (6 per cento) e il principio dell’automatismo (misto, biennale triennale).Quasi Tutti gli altri contratti collettivi prevedono automatismi in cifra fissa. 9)L’introduzione del distacco prevista dalla legge Biagi (art 30 dlg 10-7-2003, n. 276) è stata fortemente limitata , aumentando notevolmente le tutele per i giornalisti, e il Cdr potrà intervenire nella sua applicazione a livello aziendale come dispone l’art 34 del contratto che non è stato modificato. 10). E’ stato introdotto l’obbligo di preavviso di un mese in caso di trasferimento (art 22) 11)Estensione dell’assicurazione infortuni a tutti i giornalisti pubblicisti e praticanti, collaboratori fissi (art 2) e corrispondenti (art 12). Confronto in atto con Ministero del Lavoro e l’Inail per l’estensione dell’assicurazione ai cococo. 12)Rafforzato il percorso delle carriere parallele (art 11) introducendo le qualifiche di redattore esperto e redattore senior parificati rispettivamente al vice e al caposervizio. 13)Rafforzato dalle delibere Inpgi ratificate dai ministeri vigilanti l’assetto previdenziale e sociale del lavoro parasubordinato con l’aumento delle aliquote al 26 per cento e l’obbligo contributivo a carico del datore di lavoro (il cococo potrà riscattare i corsi universitari, versare contributi volontari, avrà l’indennità di malattia e di maternità ecc.). 14)Si subordina la possibilità, accordata all’editore, di risolvere il rapporto di lavoro con i direttori, condirettori e vicedirettori senza giusta causa, all’erogazione di un indennità fino a 12 mensilità oltre alle mensilità per il mancato preavviso (13), in totale saranno 25. E i giornalisti inquadrati come capiredattori con funzione di direttore, condirettore e vicedirettore potranno optare entro 3 mesi dal 1 aprile 2009, rinunciando alla funzione". Alberto Cicero, Segretario dell’Associazione della stampa siciliana Francesco Birocchi, presidente dell’Associazione della stampa sarda Felice Salvati, presidente dell’Associazione della stampa di Puglia Serafino Paternoster, Segretario dell’Associazione della Stampa della Basilicata Vincenzo Colimoro, Presidente dell’Associazione della Stampa Campania Giuseppe Di Pietro, Presidente dell’Associazione della Stampa del Molise Ludovico Petrarca, Presidente dell’Associazione della Stampa abruzzese Antonio Mannello, Presidente dell’Associazione della stampa valdostana Marcello Zinola, segretario dell’Associazione ligure della Stampa Daniele Carlon, Segretario del Sindacato dei Giornalisti del Veneto Giuseppe Marzano, Segretario del Sindacato dei Giornalisti del trentino Alto Adige Carlo Muscatello, Presidente dell’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia Domenica , 17 maggio 2009

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