30 milioni di euro di risparmi per il solo 2015, su un totale preventivato di 56 milioni, da realizzarsi attraverso una riduzione del costo del lavoro: questo hanno prospettato i vertici del gruppo Rcs ai sindacati di impiegati e giornalisti, che però hanno subito annunciato battaglia. La dirigenza ha anche dato disponibilità a ricorrere ai contratti di solidarietà per "evitare eccedenze oggi misurabili in 470 unità tra tutte le popolazioni aziendali", si legge nel comunicato aziendale: un’apertura che non basta alle rappresentanze aziendali dei giornalisti.
I comitati di redazione del Corriere e della Gazzetta dello
Sport hanno infatti respinto le proposte dell’azienda e hanno ricevuto dalle
assemblee dei giornalisti mandati relativi rispettivamente a 11 e 7 giorni di
sciopero. Ecco di seguito i comunicati dei sindacati aziendali pubblicati sui siti internet dei rispettivi quotidiani.
Rcs, il piano di
riorganizzazione
Il comunicato sindacale del Cdr
Dopo tre stati di crisi dovuti a scelte sbagliate di
gestione che hanno già comportato una riduzione notevole del numero dei
giornalisti del Corriere della Sera , la Rcs MediaGroup ha ieri prospettato al
Comitato di Redazione ulteriori pesanti tagli sul costo del lavoro. Un simile
obiettivo, peraltro declinato in assenza di un piano industriale ed editoriale,
apre nuove gravi incertezze sul futuro del giornale e rischia di impoverire un
prodotto che, nonostante la difficile situazione economica, si conferma leader
del mercato.
La richiesta dell’azienda di concentrare ancora sulla componente giornalistica
la quota maggiore dei tagli ipotizzati è stata respinta categoricamente dal
Comitato di Redazione.
Dopo anni di generosi dividendi distribuiti agli azionisti l’assemblea generale
dei giornalisti del Corriere della Sera chiede ora con forza l’attuazione
dell’aumento di capitale previsto, e solo in parte realizzato, per alleggerire
un debito dovuto ad errori strategici commessi in passato dal management e che
è stato interamente scaricato sulle spalle della redazione del Corriere , della
Gazzetta dello Sport , dei grafici e dei poligrafici.
A fronte di tutto ciò, l’assemblea ha affidato al Cdr un pacchetto di undici
giorni di sciopero.
Il Cdr del Corriere della Sera
Comunicato sindacale: l'aumento di prezzo, la solidarietà e
la fiducia del CdA
Ieri mattina Pietro Scott Jovane, ad di Rcs Mediagroup che edita Gazzetta dello
Sport e Corriere della Sera, ha comunicato ai lavoratori, poligrafici e
giornalisti, che i conti del gruppo non sono ancora in sicurezza. A oltre due
anni dall’annuncio di tagli di centinaia di posti di lavoro, di cessioni e di
chiusure. Servono 50 milioni di risparmi strutturali entro sei mesi, e di
questi 30 sul costo del lavoro. Che cosa significa? "470 unità in
eccedenza" per usare le parole del comunicato stampa di Rcs che però
intende evitarle attivando accordi di solidarietà.
In sostanza, il management chiede ai lavoratori per primi la fiducia che il Cda
dovrà confermargli dando il via a un piano di rilancio che non ci viene
descritto e, allo stato attuale, non prevede ancora l’attivazione dell’aumento
di capitale (per circa 200 milioni) immaginato nel 2013 quando i soci di Rcs
avevano partecipato ad un primo intervento per oltre 400, intervenendo sui
conti dopo il terribile affare Recoletos (che aveva aperto nei conti di Rcs una
voragine di circa un miliardo). Il tutto mentre Rcs sventola 120 milioni di
investimenti realizzati nel triennio. Una cifra che alla redazione della
Gazzetta pare esagerata in funzione di quanto quei denari hanno prodotto nello
stesso periodo.
La redazione si chiede quante nuove strutture – siano Numix, Nest o Connecto –
i lavoratori della quotidiani debbano finanziare con il loro lavoro (che per
Gazzetta e Corriere della Sera significa ancora conti in attivo grazie al
lavoro di chi si occupa delle news o di chi confeziona i collaterali) per
vedere che in alcuni budget finiscono spesso lavoro e ricavi già realizzati da
unità esistenti.
La redazione si chiede se nei milioni di risparmio sono già calcolati quelli
risparmiati da altri prodotti di Rcs che utilizzano le rotative Gazzetta
risparmiando diversi milioni e appesantendo invece i nostri conti oltre che
riducendo la nostra stessa capacità produttiva, quella di un giornale che
soltanto pochi anni fa ha superato i due milioni (2006, mondiale) e il milione
di copie tirate (2010, triplete).
La redazione si chiede se alcuni dei risparmi di questi anni non abbiano finito
per danneggiare la filiera, per esempio diminuendo in maniera importante la
pubblicità raccolta (crisi che ieri è stata sottolineata) con una struttura che
ha un’offerta decisamente troppo ampia per non compromettere alcuni dei
prodotti che propone.
La redazione si fa delle domande e le gira ai propri lettori, prime vittime di
queste scelte perché dal 12 giugno prossimo pagheranno La Gazzetta 1.50 euro (2
il sabato con SportWeek). La redazione ora aspetta. Chiede al Cda
un’indicazione in tempi brevi perché ritiene prioritario un piano industriale
che definisca meglio i confini della manovra e le aspettative degli azionisti.
In questi mesi si parla di News e Sport come capitoli principali del rilancio,
cominciato anche con la nascita di GazzettaTv, per questo ci sorprende che
invece di conquistare il mondo e raccontarlo si debba ancora una volta pensare
di ridurre i confini e le occasioni per farne cronaca e commento su carta, sul
sito web o in tv.
La redazione aspetta un piano e indicazioni precise, che l’editore dovrà
concordare anche con la direzione perché possano poi essere valutate anche dai
giornalisti della Gazzetta dello Sport.
La redazione non ha intenzione di discutere di esuberi, perché non ne ha. E ha
già chiesto all’azienda informazioni chiare ed esaustive sui conti, del
giornale e del gruppo, per capire come fare ancor di più la sua parte in una
Rcs che da sempre e storicamente attinge alle casse dei suoi quotidiani per
risolvere problemi.
Nell’attesa, la redazione ha consegnato al Comitato di Redazione un pacchetto
di 7 giorni di sciopero chiedendogli di monitorare le scelte del management.
Il Comitato di Redazione della Gazzetta
Rcs: comunicato a sindacati piano di solidarietà
Riorganizzazione per ridurre costo lavoro Italia di 30 mln
Rcs ha incontrato i rappresentanti sindacali di impiegati e
giornalisti del gruppo per illustrare una proposta di riorganizzazione in cui
sono previsti in Italia risparmi strutturali per 50 milioni, 30 milioni dei
quali dall'abbassamento del costo del lavoro. La società, afferma in una nota,
ha dato disponibilità ai sindacati di ricorrere anche ai contratti di solidarietà
per evitare eccedenze oggi misurabili in 470 unità tra tutte le popolazioni
aziendali. Con la solidarietà non sono previsti licenziamenti.
In un contesto macroeconomico fortemente recessivo a livello globale, con
significativi impatti sugli ambiti di attività del gruppo, afferma Rcs, la
società "ha portato avanti dal 2013 un importante piano di efficienze con
l'obiettivo di realizzare 220 milioni di euro in 3 anni, di cui 180 milioni già
raggiunti ad oggi (60% da risparmi industriali e di processo)".
"Anche grazie a questi benefici economici il gruppo continua nel programma
di investimenti per 160 milioni nel triennio, di cui circa 120 milioni di euro
già destinati allo sviluppo digitale, al lancio di nuovi prodotti e alle
infrastrutture tecniche - spiega quindi il gruppo editoriale -. Rcs intende
perseguire un obiettivo di profittabilità in linea coi best performer a livello
mondiale e proseguirà la politica di investimenti sui nuovi prodotti e su forme
alternative di ricavi".
"Il settore tuttavia continua a caratterizzarsi per un calo costante dei
ricavi editoriali tradizionali e per una persistente difficoltà sul versante
pubblicitario – afferma quindi la società -. Risulta quindi indispensabile per
il gruppo Rcs adeguare la struttura dei costi alle nuove condizioni del
mercato, in modo da consentire la sostenibilità aziendale e tutelare
l'indipendenza e la qualità delle nostre testate. Da qui la necessità di
interventi finalizzati a rivedere sia i processi organizzativi che le attività
lavorative, al fine di rendere il gruppo Rcs maggiormente dinamico e
flessibile, in linea con le sfide del mercato".
L'organico puntuale al 31 marzo 2015 di Rcs era pari a 3.963 persone. (Ansa –
Milano, 9 giugno 2015)