Rcs, Cdr Corriere della Sera: "Gli azionisti rinuncino a interferire nella fattura del giornale". Serventi Longhi: "Attendiamo di conoscere i progetti editoriali". Assostampa Lombarda: "I nuovi vertici devono incontrare al più presto il coordinamento dei Cdr del gruppo, Fnsi e Alg"
I soggetti, che controllano assieme il Corriere della Sera, ''azionisti vecchi e nuovi, devono rinunciare alla possibilita' di interferire nella fattura del giornale''. E' l'altola' che dalle pagine del 'Corriere' arriva dal cdr del quotidiano di via Solferino all'indomani del riassetto azionario di Rcs Mediagroup. ''E' un dovere - scrive il cdr - in questo momento di cambiamenti nella proprieta' pensare all'indipendenza del giornale. E al suo sviluppo, per il quale servono autonomia economica e stabilita' di gestione''. I giornalisti, afferma il cdr, ''hanno chiesto e richiedono ora con forza il richiamo formale, nel nuovo statuto della societa' editrice'' di alcuni testi, come la 'Dichiarazione d'indipendenza' e lo 'Statuto del giornalista'. Nei prossimi giorni i redattori del 'Corriere' si riuniranno in assemblea per discutere la situazione alla luce del riassetto azionario. L'esigenza, che gli azionisti non interferiscano nella fattura del giornale, ''e' stata posta per Cesare Romiti, - spiega il cdr - ieri, quando e' entrato e vale per tutti gli altri oggetti''. Il comitato di redazione spiega che ''un patrimonio di regole, accordi, prassi e atti giuridici esiste gia', a difesa dell'autonomia del Corriere della Sera rispetto a interessi estranei all'informazione''. Un patrimonio, sostiene il cdr, che ''esiste ed e' forte, anche se e' troppo esposto a pressioni esterne e a poteri che lo paralizzano e, in parte, lo svuotano''. ''E' dunque - afferma il cdr - maggiore il bisogno di rendere piu' solido lo status di indipendenza e di tradurlo nel giornale fatto ogni giorno in modo piu' immediato e concreto''. Da qui l'esigenza di tradurre questi obiettivi nel nuovo statuto. ''Una solenne affermazione scritta - scrive il cdr - che metta negli obiettivi della societa' editrice, nella 'mission' dell'impresa, la 'Dichiarazione di indipendenza' e lo 'Statuto dei giornalisti', puo' essere il primo segno di una svolta. La redazione attende quindi dalla proprieta' non parole ma atti''. ''Siamo convinti - sostiene il cdr - che la libera informazione non debba vivere in un continuo stato di difesa dichiarata dalla sua autonomia ma debba essere in grado di fissare ogni giorno l'agenda dei temi piu' vicini all'interesse dei lettori, di raccontare la citta', il mondo, gli uomini e la loro condizione reale''. Sono necessari, aggiunge il comitato di redazione, ''volonta', coraggio e fermezza per sostenere questo intendimento e la concreta possibilita' di far seguire alle parole i fatti. Di fronte a qualsiasi potere, anche governativo, qualunque esso sia''. Titolari e garanti dell'indipendenza, conclude il cdr, ''sono i lettori che liberamente comprano il giornale, e responsabili sono i giornalisti che liberamente lo fanno insieme con la direzione''. (ANSA). Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Il Sindacato unitario dei giornalisti prende atto dei cambiamenti avvenuti al vertice di RCS Mediagroup con l’ingresso di alcuni azionisti nel patto di sindacato e il ridimensionamento della posizione di Cesare e Maurizio Romiti. La Federazione della Stampa manifesta sempre attenzione per le novità negli assetti proprietari del sistema dell’informazione. Anche nel caso di RCS, quindi, attendiamo di conoscere i progetti editoriali e le linee di sviluppo del nuovo gruppo dirigente, del patto di sindacato e dei soci, vecchi e nuovi. Trovo opportuna e legittima la richiesta del comitato di redazione agli azionisti di evitare interferenze nella fattura del giornale, una richiesta che va estesa a tutte le testate del gruppo. E’ evidente che, per il Sindacato unitario dei giornalisti, l’indipendenza de “Il Corriere della Sera” rappresenta un patrimonio da difendere gelosamente a tutela del pluralismo dell’informazione, della qualità dei prodotti e del diritto dei lettori ad essere correttamente informati. E’ urgente che il nuovo assetto societario richiami da subito e faccia propri accordi, regole, patti che da molti anni sono stati stipulati contro ogni interesse improprio, estraneo all’informazione. Il Corriere, come sostiene il comitato di redazione giustamente, deve essere difeso da qualunque potere, politico o economico che sia, da qualunque pressione esterna che ne stravolga il fondamentale ruolo”. L’Associazione Lombarda dei Giornalisti comunica: “I movimenti economico-finanziari avvenuti alla RCS MediaGroup non devono far dimenticare il valore prezioso di un’ informazione libera e democratica delle testate Corriere della Sera, RCS Periodici e di tutto il Gruppo. L’Alg ricorda che gli accordi sindacali esistenti prescrivono che i nuovi vertici debbano incontrare al più presto il coordinamento dei Cdr del Gruppo insieme a Fnsi e Alg per avere chiare e trasparenti informazioni sulla vicenda, nonché assicurazioni sui piani industriali ed editoriali tesi a garantire lo sviluppo, l’autonomia e l’indipendenza delle testate e del lavoro giornalistico. Nell’intanto l’Alg ribadisce ai colleghi giornalisti la conferma della solidarietà per la difesa dell’autonomia delle testate di RCS MediaGroup.”