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Rai 07 Ago 2005

Raisport, giornalisti preoccupati: appello al nuovo direttore generale. Natale (Usigrai): "La preoccupazione è di tutto il sindacato". Serventi Longhi: "E' vergognoso che la Rai abbia rinunciato al campionato di calcio"

“Preoccupati che si ''mini la ragion d'essere di Rai Sport'' i giornalisti della testata sportiva della Rai si interrogano sul loro destino. Sono quasi ottanta e la maggior parte di loro era impegnata nei programmi della domenica da 'Novantesimo minuto' alla 'Domenica sportiva' a 'Domenica sprint' e 'Stadio sprint'.

“Preoccupati che si ''mini la ragion d'essere di Rai Sport'' i giornalisti della testata sportiva della Rai si interrogano sul loro destino. Sono quasi ottanta e la maggior parte di loro era impegnata nei programmi della domenica da 'Novantesimo minuto' alla 'Domenica sportiva' a 'Domenica sprint' e 'Stadio sprint'.

“Preoccupati che si ''mini la ragion d'essere di Rai Sport'' i giornalisti della testata sportiva della Rai si interrogano sul loro destino. Sono quasi ottanta e la maggior parte di loro era impegnata nei programmi della domenica da 'Novantesimo minuto' alla 'Domenica sportiva' a 'Domenica sprint' e 'Stadio sprint'. ''Mi auguro e ci auguriamo - dice l'inviato Carlo Paris, a lungo nel cdr di Rai Sport, ora presidente della consulta sport dell'Associazione stampa romana - che il nuovo direttore generale dell'azienda, Alfredo Meocci, imponga e faccia sentire la sua forza per difendere lo sport del servizio pubblico e i giornalisti sportivi''. La perdita dei diritti di calcio della serie A, acquisiti da Mediaset, ''e' stato un ko, ma come sappiamo ci si puo' rialzare, creare nuove trasmissioni - dice Paris - nuovi spazi. Se cosi' non fosse subiremo un altro ko''. La situazione attuale, ieri c'e' stata una riunione di 4 ore a Viale Mazzini con i direttori di rete e testate, non fa ben sperare. ''Sembra - sottolinea Paris - che ci siano perplessita', freni e ritrosie da parte delle reti a concedere uno spazio di approfondimento sportivo con inchieste, dossier, il lunedi' in prima serata (su Raidue) e il giovedi'. E sembra non si stia muovendo nulla neppure rispetto alla possibilita' di acquisire i diritti che Mediaset potrebbe cederebbe la domenica nella fascia in prima serata, alle 20.30, come ha detto ieri il vicepresidente Mediaset, Pier Silvio Berlusconi. Si potrebbe fare la 'Domenica sportiva' alle 20.30. In ballo oltre all'offerta sportiva ci sono i quasi 80 giornalisti di Rai Sport. Siamo come un grandissimo giornale al quale dieci pagine diventano bianche all'improvviso e se nessuno riesce e vuole riempirle cosa succedera'? Per ora non si e' sentita nessuna voce autorevole Rai dire risponderemo in questo modo. E tutto accade a tre settimane scarse dall'inizio del Campionato. Per 'Novantesimo minuto' partivano ogni volta dieci inviati e altri otto-dieci per 'Stadio Sprint', due trasmissioni cancellate''. Anche Fabrizio Failla, inviato e una delle firme di punta di 'Novantesimo minuto', sottolinea: ''Rai Sport copre tutti gli sport ma la massima attenzione e' stata dedicata al calcio. Su dodici servizi di Sport sera dieci sono di calcio. Sono circa 35 i colleghi che lavoravano la domenica per il calcio, ora ne basteranno sette o otto. Che faranno, gireranno per i corridoi? Abbiamo chiesto di poter andare in onda durante la settimana con rubriche di inchieste e approfondimento. Spero che il nuovo direttore generale, Alfredo Meocci, si occupi di questo problema. Nessuno batte i piedi per terra per la perdita dei diritti ma chiediamo che ci facciano lavorare. Il vero pericolo e' che si mini la ragion d'essere di Rai Sport''. Sulla stessa linea Marco Civoli, telecronista della nazionale italiana di calcio. ''Siamo pronti per metterci a lavorare ma ci devono dare - dice Civoli - gli strumenti per farlo. Non si possono lasciare al proprio destino ottanta persone. Sono in Rai dal 1988 e non si e' mai verificata una situazione di questo tipo. Le parti si sono un po' invertite nella nuova stagione calcistica tra Rai e Mediaset ma si puo' dare fastidio alle corazzate''. (ANSA) ''La preoccupazione dei colleghi di Rai Sport e' quella di tutto il sindacato dei giornalisti Rai. Consideriamo la questione del calcio uno dei test piu' importanti sui quali misurare la capacita' competitiva del nuovo vertice aziendale ora completo. Ed e' un test che deve ottenere risposte entro pochissimi giorni'': lo afferma Roberto Natale, segretario dell'Usigrai. ''Vogliamo sperare - aggiunge Natale - che, sotto l'effetto del colpo subito col passaggio dei diritti della serie A a Mediaset, la Rai sappia accantonare per una volta le rigidita' dei palinsesti e trovare spazi adeguati per nuove trasmissioni di approfondimento sportivo. Le capacita' professionali ci sono. Sta al vertice decidere di impegnarle nel racconto del calcio italiano come grande fatto sociale, dalle tante implicazioni politiche e finanziarie. E' un racconto che solo il servizio pubblico, se vuole, puo' avere la liberta' di fare. E su un tema cosi' popolare potrebbe facilmente coniugare qualita' ed ascolti''. Per Natale, ''lo schiaffo incassato nell'asta anomala brucia troppo perch‚ la Rai possa limitarsi ad una stanca riproposizione dei brandelli della passata domenica calcistica. E dica il vertice se sullo sport Rai pensa di investire almeno una parte di quegli utili di bilancio di cui sventatamente da parte aziendale ci si vanta, proprio mentre l'offerta si impoverisce''. (ANSA) Preoccupazione per Rai Sport anche da parte di Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana. ''Il sindacato dei giornalisti - dice in una nota Serventi Longhi - e' solidale con i colleghi di Raisport che hanno visto progressivamente ridursi nelle ultime settimane gli spazi informativi dello sport nel servizio pubblico radiotelevisivo. Certamente, il mercato dei diritti e' durissimo e tutti sono legittimati a competere e ad assicurarsi gli spazi sportivi, soprattutto nel calcio. E' pero' vergognoso che un'azienda che vanta consistenti utili di bilancio abbia rinunciato quasi completamente al campionato di calcio e ad altre trasmissioni sportive. I diritti sui mondiali - continua la nota - futuri, acquistati in extremis dalla Rai, non garantiranno nelle prossime stagioni quella qualita' del servizio pubblico che e' indispensabile nello sport. La Fnsi, di intesa con l'Usigrai e con il Cdr di Raisport, sollecitera' il consiglio di amministrazione appena completato e il nuovo direttore generale ad attivarsi subito per cambiare una situazione che penalizza una redazione competente ed impegnata''. (ANSA)

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