Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, interviene sulle novità in arrivo in casa Rai: “È positivo che la riforma parta dal prodotto, che si parli di tutta l’informazione e non solo dei tg – scrive in una nota – ma con la scelta di un coordinatore editoriale esterno si parte con il piede sbagliato”.
“Siamo solo alle prime linee di intervento, e molto caute.
Una valutazione reale sarà possibile solo quando partirà l'imprescindibile
confronto. E noi ribadiamo ancora una volta che deve essere nella direzione del
cambiamento radicale, coraggioso, e dell'innovazione. Abbandonando le
tentazioni di conservazione dell'esistente”.
A parlare è il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, che con una nota
interviene nel merito della riorganizzazione che in casa Rai si apprestano ad operare
il nuovo Cda e, soprattutto, il nuovo Direttore generale.
“Intanto è positivo – scrive Di Trapani – che, come proposto dall'Usigrai con
RaiPiù, la riforma parta dal prodotto. E che non si parli più solo di Tg, ma di
tutta l'informazione, compresa quella di approfondimento delle reti. Erano le
critiche principali che redazioni e Usigrai fecero al piano cosiddetto 15
dicembre, che oggi per fortuna, grazie anche a quel lavoro sindacale, viene
definitivamente archiviato. Così come l'aver sgomberato il campo dalle
pretestuose e interessate indiscrezioni su presunti esuberi, crea le condizioni
per un confronto vero e sereno”.
“Ma – conclude la nota – con la scelta come coordinatore editoriale di un
esterno, per di più senza esperienza radiotelevisiva, si parte con il piede
sbagliato. In Rai ci sono professionalità adeguate a costruire il necessario
percorso di radicale trasformazione”.