«La Rai costretta allo stallo tra forzature legali, inaccettabili mercanteggiamenti politici e il rischio di danni erariali. Sulla ripresentazione di Marcello Foa esistono pareri legali discordanti. Il braccio di ferro nel centrodestra si sta giocando sulla pelle della Rai». È quanto scrive, in una nota, l'esecutivo dell'Usigrai.
«Insistere sul suo nome – proseguono i giornalisti del servizio pubblico – vorrebbe dire esporre l'azienda a continui ricorsi, e quindi farla precipitare in uno stallo permanente. Rischi ampiamente previsti e annunciati. Che ovviamente ricadranno sulla responsabilità, amministrativa e contabile, dei Consiglieri di Amministrazione, che ormai sono in vacanza permanente in attesa della fine del braccio di ferro nel centrodestra».
È partita la nuova stagione produttiva, conclude l'Usigrai, «e il Cda della Rai bloccato non ha potuto neanche convocarsi: nelle prime tre settimane di settembre, zero riunioni. L'unico atto compiuto dall'azienda è stata la richiesta di deroga al Contratto di Servizio».