«Ha ragione l'Amministratore Delegato: ci vuol coraggio. Il coraggio di rompere 'feudi e potentati' e le 'vecchie logiche'. E allora, se vuole essere credibile, il primo atto di coraggio deve farlo lui: denunciare che 'feudi e potentati' nascono dell'ingerenza dei partiti e dei governi. Di qualunque colore». È quanto afferma, in una nota, Vittorio Di Trapani, segretario dell'Usigrai.
«Denunciare – prosegue – che una azienda ostaggio del governo non potrà mai rinascere. Denunciare che una azienda dove i vertici sono nominati dal governo corre con i piedi legati. Denunciare che una azienda dove il governo di turno ha in mano i rubinetti delle risorse è ingovernabile. Caro Amministratore Delegato, denunci tutto questo. Pubblicamente».
L'appello è poi a chiedere e ottenere che «da chi l'ha nominata a viale Mazzini quello che aveva promesso in campagna elettorale: una legge che liberi la Rai dal gioco di partiti e governi. La ottenga. E un minuto dopo rivoluzioneremo la Rai. Non nel 2022. Oggi. Perché i cittadini – conclude Di Trapani – hanno bisogno di una Rai Servizio Pubblico rivoluzionata. Non nel 2022. Oggi».