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Fnsi 26 Gen 2004

Rai: Tagliafico (Tg1) rinuncia a vicedirezione per protesta, solidarietà e polemiche Annunziata lavora per la risoluzione del caso Mimun al Cdr: “Piena disponibilità al confronto”

Rai: Tagliafico (Tg1) rinuncia a vicedirezione per protesta, solidarietà e polemicheAnnunziata lavoraper la risoluzione del caso Mimun al Cdr: “Piena disponibilità al confronto”

Rai: Tagliafico (Tg1)
rinuncia a vicedirezione
per protesta, solidarietà
e polemiche
Annunziata lavora
per la risoluzione del caso
Mimun al Cdr: “Piena disponibilità
al confronto”

Daniela Tagliafico, vicedirettore del Tg1, ha chiesto al direttore Clemente Mimun di ''essere esonerata dall'incarico''. Tagliafico lo ha fatto con una lettera, consegnata anche al cdr e affissa in bacheca, in cui esprime il suo ''disagio'' nel vedere la ''pagina politica trasformato in un 'panino' blindato in cui apparentemente si dà voce a tutti ma quella dell' opposizione è sistematicamente collocata in testa o in mezzo per poter chiudere con la maggioranza o il governo''. Tagliafico cita come ultimo di una serie di episodi l'intervento del vicepresidente del Senato, Calderoli, sistemato nell'edizione delle 20 dell'altro ieri a chiudere in replica al presidente Ciampi dopo aver dato conto della ''appassionata difesa dell'euro'' del capo dello Stato. Per questo, Tagliafico scrive nella lettera a Mimun che ''non ci sono più le condizioni'' per svolgere le sue mansioni con le ''caratteristiche'' e le ''garanzie'' con cui Tagliafico aveva cominciato. Tagliafico era vicedirettore già nella precedente gestione del Tg1 con Albino Longhi. (ANSA) Un documento per esprimere solidarietà alla collega Daniela Tagliafico (che oggi ha rinunciato alla vicepresidenza del Tg1 per protestare contro il modo in cui viene data l'informazione politica) e per dire che nella redazione del telegiornale diretto da Clemente Mimun il ''disagio è ormai intollerabile''. Lo hanno scritto 30 redattori del Tg1 tra cui Davide Sassoli, Maria Luisa Busi, Lilli Gruber, Donatella Scarnati, Tiziana Ferrario, Danila Bonito, Andrea Montanari, Fedele La Sorsa, Bruno Luverà, Paolo Di Giannantonio, Fabio Zavattaro, Giorgio Balzoni e Duilio Gianmaria. ''Il Tg1 - si legge nel documento - non può essere di una parte, ma deve essere un patrimonio comune di tutti gli italiani che pagano il canone''. ''Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla collega Daniela Tagliafico - si legge nel documento - spesso abbiamo condiviso con lei lo stesso imbarazzo professionale più volte espresso anche nelle assemblee di redazione, nei documenti votati all'unanimità e, non ultimo, nell'incontro tra il comitato di redazione, l'Usigrai, i massimi rappresentanti dell'azienda e il direttore Mimun''. ''Oggi - scrivono i 30 redattori - condividiamo pienamente i problemi professionali sollevati nella lettera di Daniela Tagliafico. Sia chiaro a tutti che si tratta di un disagio di natura professionale che parte da lontano e non è più tollerabile''. ''Il Tg1 - conclude il comunicato - non può essere di una parte, ma deve essere un patrimonio comune di tutti gli italiani che pagano il canone. Una questione che riguarda non solo la redazione del Tg1, ma anche i vertici aziendali e le istituzioni, alla vigilia di importanti scadenze elettorali''.(ANSA) Il segretario generale della Federazione nazionale della stampa Paolo Serventi Longhi e il segretario dell'Associazione stampa romana Silvia Garambois hanno espresso, in una nota, ''convinta solidarietà e comprensione per la collega Daniela Tagliafico che si è dimessa da vicedirettore del Tg1 per protesta nei confronti dell'informazione della maggiore testata televisiva della Rai''. ''La situazione del servizio pubblico - hanno rilevato Serventi e Garambois - si è fatta ormai insostenibile ed occorre un deciso intervento dei presidenti delle Camere e della Commissione parlamentare di vigilanza per fermare una escalation di fatti che testimoniano il tentativo di 'normalizzare' l'informazione del Tg1. La maggioranza di governo, e lo stesso presidente del Consiglio, non possono consentire che si realizzi un'informazione a senso unico, che si utilizzino esclusivamente telecineoperatori di Mediaset per riprendere le manifestazioni del capo del governo, che alcune direzioni giornalistiche, come quella del Tg1, realizzi una impaginazione dell'informazione politica che comprime e marginalizza le opposizioni. Tutto ciò - concludono - alla vigilia di una difficile campagna elettorale''. (ANSA) ''Perfino il Presidente della Repubblica deve fare le spese di un'informazione faziosa. E' quello che è accaduto stasera al Tg1 delle 20, dove alle parole del Capo dello Stato ha fatto seguito il solo commento, marcatamente ostile, del leghista Calderoli'': lo afferma, in una nota, il segretario dell'Usigrai Roberto Natale. ''Se anche Ciampi finisce nel tritacarne - prosegue Natale - vuol dire che è in atto un ulteriore degrado nel più importante telegiornale italiano''. ''Ha intenzione di fare qualcosa - conclude - il direttore generale della Rai, che in altre giornate pretende di presentarsi come paladino di un'informazione non squilibrata?''. (ANSA). Dalla lettera di Daniela Tagliafico così come dal caso delle immagini fornite da Forza Italia alla Rai, è evidente che si sta facendo di tutto per imporre un ulteriore asservimento del servizio pubblico e cancellare ogni spazio di autonomia professionale. La denuncia del vicedirettore del Tg1 porta elementi in più al “libro bianco” che l’Usigrai ha messo insieme da mesi sui doveri di correttezza violati nel più importante telegiornale italiano. Su questi temi il Direttore, Clemente Mimun, ha sempre rifiutato di rispondere, preferendo ricorrere agli insulti. E’ tempo che la Commissione di Vigilanza faccia chiarezza, acquisendo le testimonianze sui molti episodi che indicano la trasformazione della testata in giornale di parte. Allo stesso modo si mostra asservita una Rai che accetta le cassette di immagini “chiavi in mano” sul decennale di Forza Italia, rinunciando all’apporto dei suoi giornalisti telecineoperatori. E’ un’offesa a tutti i giornalisti Rai, sulla quale vogliamo avere una risposta dalla direzione aziendale: sapere cioè chi si è preso la responsabilità di una scelta così servile. Ci attendiamo che parta un’indagine interna e si arrivi almeno alle stesse sanzioni che hanno dovuto subire in queste settimane dirigenti colpevoli solo di aver fatto il proprio dovere. Roberto Natale (Usigrai) La denuncia di un grave disagio del vicedirettore Tagliafico e di una trentina di giornalisti della redazione del Tg1 sono, ha dichiarato il presidente della Fnsi Franco Siddi, ''figlie delle tossine della politica che sempre più invade le stanze dell'informazione e cerca di imporre la dominanza del più forte nel servizio pubblico''. Per Siddi ''è ora di dire basta. Urge disarmo politico. I politici, tutti, la smettano di considerare, di volta in volta, cosa loro i Tg della Rai. E i giornalisti si facciano protagonisti di una secca rivolta morale e professionale: amicus Plato, magis amica veritas. E' questa la prima condizione per ristabilire la funzione del servizio pubblico e la fiducia con i cittadini utenti, assicurando un pluralismo dell'informazione corretto e rispettoso delle voci del Paese. Di conseguenza, occorre ristabilire la funzione di laboratorio intellettuale delle redazioni, la centralità del lavoro giornalistico, il rispetto delle opinioni di tutti, impedendo invasioni di campo''. Per Siddi è necessario oggi ripartire dalle verifiche del contratto di lavoro e dall'osservanza integrale delle regole deontologiche, come intende fare il comitato di redazione del Tg1. ''I giornalisti non sono postini - ha aggiunto - e nessuno dentro e fuori la Rai può pensare di usarli così. Ai direttori spetta garantire l'autonomia della testata e non altro. Quanto sta accadendo è francamente fastidioso e sgradevole, nocivo per il valore della Rai. E con una campagna elettorale ormai lanciata, occorrerebbe avere a mente l'appello di Ciampi del luglio 2002 per un'informazione leale e plurale. Lo Statuto di garanzia dell'informazione rispettosa di maggioranza e opposizione dovrebbe essere la missione naturale della Rai e di una testata primaria come il TG1, che non si può permettere scada a gazzetta privilegiata di alcuno. Se errori ci sono stati altre volte, è illecito perseverare perché diabolico''. (ANSA). La presidente della Rai Lucia Annunziata sta lavorando in queste ore per la risoluzione del caso legato alle dimissioni del vicedirettore del Tg1 Daniela Tagliafico. La presidente del resto - a quanto si apprende - gia' prima dell'annuncio ufficiale delle dimissioni, aveva cercato di dissuadere Tagliafico dal suo gesto. In queste ore comunque Annunziata ha avuto contatti, nell'ambito dei rapporti aziendali, per trovare una soluzione. La presidente ha infatti sentito il direttore generale Flavio Cattaneo, che a sua volta oggi aveva manifestato l'intenzione di parlare con il direttore del Tg1 Clemente Mimun per un'eventuale verifica. Annunziata ha parlato anche con il comitato di redazione della testata che aveva in programma un incontro con Mimun, il tutto per tentare di risolvere nel miglior modo possibile la vicenda. (ANSA). Mimun a Cdr: “Ho manifestato al Cdr disponibilità ad un confronto sereno sul prodotto che confezioniamo ogni giorno insieme, nella convinzione che tutto si possa sempre fare meglio in un clima di collaborazione reciproca”: lo dice il direttore del Tg1 dopo l'incontro con il Cdr della testata. “Ho anche rilevato - aggiunge - la contemporaneità tra gli attacchi dissennati contro la mia persona e l'insorgere di un “Caso Tg1”. Sono convinto che il Tg1 stia crescendo anche in termini di ascolti proprio in virtù della sua completezza e credibilità. Ho la responsabilità di impedire che la campagna elettorale, ormai in corso, condizioni la vita della testata principale del nostro paese. Per questo - conclude Mimun - mi batterò come sempre contro ogni tentativo di intimidazione nei confronti miei e del Tg1”. (ANSA)

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