Rai, sindacati replicano
al Ministro: “Gasparri,
Direttore ombra della Rai”
Se davvero l’ordine del giorno si occupa – come sostiene il ministro Gasparri - di “casi ipotetici, e finora non ipotizzati né ipotizzabili”, viene da chiedersi perché il Senato abbia tempo da perdere in astruse fantasticherie. In realtà la vendita di parti della Rai è, nel disegno di legge, un’ipotesi assai concreta, che dal gennaio 2006 potrà essere praticata senza ostacoli, e ad essa l’ordine del giorno si collega esplicitamente nel sollecitare l’introduzione di ammortizzatori sociali per il servizio pubblico. Su questo punto il ministro Gasparri può fornire una sola credibile assicurazione: elimini la data del gennaio 2006 come inizio della vendita di pezzi della Rai. Egualmente preoccupante é il silenzio suo e del suo disegno di legge sul fondamentale tema delle risorse: se il passaggio al digitale terrestre dovrà essere affrontato dalla Rai senza alcun finanziamento specifico, l’azienda sarà ulteriormente spinta verso la crisi finanziaria. Registriamo infine che il Ministro continua a sobbarcarsi, pur con tutti gli oneri che gravano sul suo dicastero, anche il mestiere di Direttore Generale della Rai. Arrivano infatti soltanto da Gasparri le indicazioni sul futuro dell’azienda, mentre Cattaneo continua a tacere. Cgil-Cisl-Uil Rai e Usigrai