Rai, Serventi Longhi: "Quanto sta accadendo è incredibile: l'azienda rinuncia alla qualità e all'efficienza per privilegiare le volontà del direttore generale e gli interessi del Governo". Usigrai: "Perchè tanta fretta nel volere approvare il piano di riorganizzazione?"
Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Quanto sta accadendo in Rai sul piano di riorganizzazione ha dell’incredibile. Con il voto di 3 consiglieri su 5 passa un progetto che affida al diretto controllo del direttore generale tutti i settori produttivi dell’Azienda, compresa l’informazione. Un vero e proprio golpe attuato contro l’opinione del presidente Lucia Annunziata e di vasti settori parlamentari e aziendali, non solo vicini all’opposizione. Con una maggioranza ridottissima, Flavio Cattaneo ha imposto la sua logica depotenziando lo stesso ruolo del Cda, quello dei direttori di rete e persino quello dei direttori responsabili delle strutture informative. Con tanti saluti per l’autonomia delle testate e dei giornalisti che rischiano di dover sottomettere la qualità dei prodotti alle esigenze del marketing. La maggiore Azienda produttrice di informazione e di cultura del nostro Paese rinuncia alla qualità e all’efficienza per privilegiare le volontà del direttore generale e quindi gli interessi politici del Governo. Tutto ciò in stretto raccordo con la legge Gasparri, che proprio da domani sarà in discussione al Senato e che, se approvata, prevederà il massimo controllo della Rai da parte del Governo.” L'Esecutivo Usigrai ha dichiarato: "Il Presidente della Rai Annunziata abbandona la seduta per protesta; il consigliere Rumi ha fatto sapere di non condividere l’accelerazione voluta dal Direttore Generale; il Presidente della Vigilanza Petruccioli ha chiesto una discussione in Commissione. Eppure nulla e` servito. La stretta maggioranza del CdA ha deciso di procedere egualmente all’approvazione di un piano di riorganizzazione che alla quasi totalita` dei dipendenti Rai e` noto soltanto per linee generalissime. Qual e` la motivazione vera di questa fretta? La nuova organizzazione, che dovrebbe superare la divisionalizzazione e restituire unitarieta` all’azienda, nasce invece nel segno della lacerazione. Per di piu` continua ad essere avvolta da una riservatezza che mal si concilia con una gestione trasparente in un’azienda di servizio pubblico. Sta ora al Direttore Generale e alla esigua maggioranza del CdA che stamattina lo ha sostenuto dimostrare, a partire dalla seduta di domani, che di riorganizzazione si sta parlando e non di un’operazione di ulteriore controllo editoriale e riduzione delle autonomie del servizio pubblico. Blindare ancor di piu` la Rai sarebbe una scelta suicida".