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Fnsi 10 Dic 2003

Rai: per ora "RaiOt" non torna in onda. Serventi Longhi: "Protesteremo domenica in tutta Italia. Su Rainews ribattezzata, cialtroneria da italietta fascista". Natale (Usigrai): "L'azienda è al guinzaglio del Governo". Giulietti (ds): "Cattaneo si d

Rai: per ora "RaiOt" non torna in onda. Serventi Longhi: "Protesteremo domenica in tutta Italia. Su Rainews ribattezzata, cialtroneria da italietta fascista". Natale (Usigrai): "L'azienda è al guinzaglio del Governo". Giulietti (ds): "Cattaneo si dimetta". Cdr Rai International: "Nomi italiani, un'inutile operazione di facciata"

Rai: per ora "RaiOt" non torna in onda. Serventi Longhi: "Protesteremo domenica in tutta Italia. Su Rainews ribattezzata, cialtroneria da italietta fascista". Natale (Usigrai): "L'azienda è al guinzaglio del Governo". Giulietti (ds): "Cattaneo si dimetta". Cdr Rai International: "Nomi italiani, un'inutile operazione di facciata"

Per ora 'Raiot' non torna in onda. Constatata l'impossibilita' di trovare un accordo sulla visione preventiva delle puntate del programma, anche una per volta con una settimana di anticipo sulla messa in onda, l'ipotesi piu' probabile e' a questo punto la sospensione definitiva della trasmissione, fatta salva la possibilita' di riprendere il progetto satira in primavera. E' quanto sarebbe emerso nella riunione di oggi del consiglio di amministrazione di Viale Mazzini durante la quale - a quanto si apprende - il direttore generale Flavio Cattaneo avrebbe riferito di colloqui con la produzione di 'Raiot', in cui quest'ultima avrebbe manifestato difficolta' a realizzare il prodotto in base alle condizioni poste dalla Rai per tutelarsi da azioni legali. I consiglieri avrebbero ascoltato l'intervento del direttore generale e preso atto della situazione, senza esprimere ne' consenso ne' dissenso. Nessuna decisione ufficiale e' stata presa al momento, ma le sorti del programma sembrano segnate. Tanto piu' perche' non e' chiaro se in primavera andra' in onda lo stesso 'Raiot' ripensato oppure, come gia' previsto, la seconda edizione di 'Bra - Braccia rubate all'agricoltura'. (ANSA). Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Sono con Sabina Guzzanti contro l’odiosa censura che Le ha inflitto la parte peggiore della Rai. Protesteremo domenica prossima nelle manifestazioni di Milano e di tutta Italia. E’ inaccettabile che il servizio pubblico prosegua nell’opera di autodistruzione per cancellare ogni forma di critica incisiva al potere oppure di informazione pluralista. A tutti i giornalisti della Rai, ma anche alle donne ed agli uomini di cultura e di spettacolo che lavorano per il servizio pubblico, va la solidarietà dei cittadini italiani. A loro la responsabilità di garantire il rispetto di tutte le opinioni, ma certo non è facile lavorare in un clima così pesante. Un clima da minculpop in cui le singole testate giornalistiche con nome straniero vengono italianizzate, come accadeva nella peggiore e cialtronesca italietta fascista.” Tornera' a discutere mercoledi' prossimo del caso 'Raiot' la commissione parlamentare di Vigilanza dopo che ieri il direttore generale della Rai Flavio Cattaneo ha comunicato al cda la sospensione, forse definitiva, del programma della Guzzanti. Nella riunione odierna dell'ufficio di presidenza, la Vigilanza ha calendarizzato all'ordine del giorno della riunione di mercoledi' prossimo una discussione sulla conclusione della vicenda con la votazione di eventuali documenti. Al momento l'unico ordine del giorno presentato e' quello, a firma Falomi-Gentiloni-Del Turco, presentato dopo l'audizione dei vertici Rai della scorsa settimana. ''Nel documento - spiega il capogruppo Ds in Vigilanza Antonello Falomi - si sostiene che la Vigilanza ritiene che non ci siano motivi ne' formali ne' sostanziali per vietarne la messa in onda e quindi si invita il direttore generale Cattaneo ad assumere le conseguenti decisioni''. (ANSA). Per il segretario dell'Usigrai, Roberto Natale, ''al di la' dei pretesti contrattuali o legali, la fine di 'Raiot' e' la conferma che questa Rai e' un'azienda al guinzaglio: servilmente preoccupata di ogni offerta che provochi le critiche del governo''. ''Se un programma come 'Casa Pappalardo' - dice Natale - fa il pieno di stroncature per lo spettacolo di volgarita' messo in scena in una fascia protetta, questo non turba il direttore generale. La Rai puo' anche mostrarsi sguaiata. Quello che non puo' proprio permettersi e' un minimo di autonomia''. (ANSA). ''La chiusura del programma di Sabina Guzzanti non lede solo la liberta' della satira ma anche il diritto di scelta di milioni e milioni di cittadini. Per queste ragioni l'associazione art. 21 partecipera' alla grande manifestazione gia' indetta a Milano per il prossimo 14 dicembre''. Lo afferma, in una nota, il portavoce di art.21, Giuseppe Giulietti, aggiungendo che ''con la decisione di chiudere anche Sabina Guzzanti, il direttore generale ha abbandonato ogni remora e ha assunto le sembianze del vero e proprio capo manipolo della parte piu' esagitata ed estremista del partito azienda''. ''Il direttore generale Cattaneo e' convinto, con questa tesina di laurea di essersi conquistato i galloni della riconferma. E' assolutamente evidente che nessuna soluzione di garanzia potra' invece essere individuata se non dopo le dimissioni del direttore generale'', afferma ancora Giulietti, aggiungendo che ''e' piu' che mai necessaria una riunione urgente di tutte le forze politiche dei movimenti delle associazioni dei sindacati che intendono contrastare la legge Gasparri che a questo punto appare sempre piu' una pietra tombale calata sulla liberta' del mercato e sulla libera circolazione delle opinioni''. (Adnkronos) Rai Educational, Rai International e Rai News 24 sono state rinominate rispettivamente Rai Educazione, Rai Internazionale e Rai Notizie 24: lo ha deciso il consiglio di amministrazione della Rai, che ha definitivamente approvato la proposta avanzata dal consigliere Marcello Veneziani per il recupero di nomi italiani per reti e testate dell'azienda di viale Mazzini. ''E' un primo significativo segnale di attenzione della principale azienda culturale italiana verso la nostra lingua e la nostra identita' nazionale'', ha commentato Veneziani. ''Il nostro e' un servizio pubblico teso a promuovere il nostro Paese e la sua immagine, anche all'estero, e questa sua specificita' acquista oggi ancor piu' valore, dato che nel mondo e' in atto una riscoperta della nostra lingua e di tutto cio' che ha il marchio Italia, specialmente in ambito culturale''. ''Mi auguro - dice il consigliere - che questo sia solo un punto di partenza per avviare una campagna in difesa della lingua a cominciare dal video, tutelandola da cadute di stile, improprieta' ed inflessioni marcate; e per favorire nel nostro Paese, fuori da ogni sciovinismo e da ogni autarchia, la rinascita di un sobrio ma autentico amor patrio''. (ANSA). Un'''inutile operazione di facciata''. Cosi' il Cdr di Rai International definisce la decisione del Cda della Rai di recuperare nomi italiani per reti e testate dell'azienda di viale Mazzini. ''E' veramente desolante - sottolinea il Cdr di Rai International in una nota - che il Cda della Rai si ricordi dell'esistenza di Rai International soltanto quando si tratta di fare un'inutile operazione di facciata come quella di rinominare una testata con un nome italiano. Rai International, o meglio 'Rai Internazionale', e' una testata con enormi problemi che questo vertice aziendale fa finta di non conoscere nonostante i continui appelli lanciati dal Cdr''. Per il Cdr ''e' triste sentire parlare di 'segnali di attenzione', quando i giornalisti di questa testata da oltre due anni chiedono un incontro per avere chiarimenti sul proprio futuro. Come il consigliere Veneziani sa bene, su Rai Internazionale (qualche tempo fa non aveva proposto il nome di Rai Mondo?) pende un processo di societarizzazione alquanto nebuloso''. ''Non sarebbe ora - conclude la nota - che il vertice di quest'Azienda si degnasse di renderne conto ai rappresentanti sindacali? Siamo convinti che, prima che dei 'significativi segnali di attenzione verso la nostra lingua'', la Rai debba preoccuparsi di dare significativi segnali di attenzione ai suoi dipendenti''. (ANSA).

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