Rai Net News in sciopero sabato 26 luglio: nessuna decisione sul futuro della testata on-line
Il C.d.A. e la Direzione Generale Rai continuano a non decidere sul futuro della testata on line della Rai. Dopo due anni di attesa, avrebbero dovuto prendere una decisione entro la fine del giugno scorso. Nel frattempo, l’Amministratore Delegato di Rai Net, complice la fase di stallo, al posto di lavorare per rafforzare l’informazione del portale Rai.it si inventa le notizie con lo sponsor e privatizzazioni sui generis Il 26 luglio prossimo non verrà pubblicato sul portale Rai.it il giornale on line prodotto dalla testata Rai Net News, da quasi tre anni a questa parte. Per quella data i giornalisti della redazione multimediale della Rai hanno proclamato uno sciopero di 24 ore (il primo di una serie che in assenza di risposte si svolgerà a settembre), nel corso delle quali verrà garantita una sola finestra informativa. L’iniziativa mira a sollecitare una decisione da parte del C.d.A. di viale Mazzini sul futuro della testata, decisione ormai attesa da due anni nell’ambito del riassetto di quel che resta dei New Media Rai e che sarebbe dovuta arrivare entro la fine di giugno (termine che il vecchio C.d.A. aveva imposto alla Direzione Generale nel dicembre scorso, ovviamente trascorso come se niente fosse). A far decidere, però, una proclamazione urgente dello sciopero (inizialmente previsto per la ripresa di settembre) sono state le comunicazioni dell’Amministratore Delegato di Rai Net (l’ex membro del C.d.A. di Viale Mazzini, Alberto Contri) che, piuttosto che lavorare per il ritorno in Rai della testata, come prevedeva la delibera del dicembre del 2002, si sta inventando bizzarre ipotesi per il futuro della testata, complice la fase di stallo. Contri, nei giorni scorsi nel corso di un’assemblea con tutti i dipendenti, ha ipotizzato per Rai Net News (che un mese fa nelle sue parole doveva essere un esempio di servizio pubblico) un futuro “commerciale” tra notizie con lo sponsor, bollettini “redazionali”, ruolo forte del marketing e - per finire - giornalisti che fanno i content aggregator, “impacchettando” i contenuti Rai per telefoniche e banda larga. Non contento il nostro Ad ha affermato che sta lavorando alla possibile privatizzazione di Rai Net (società controllata attualmente al 100% dalla Rai) senza curarsi del fatto che iniziative del genere potrebbero interferire sul percorso di privatizzazione che il Parlamento sta decidendo proprio in questi giorni per la capogruppo Rai o che vendere adesso significherebbe soltanto svendere, vista la grave situazione economico-finanziaria di Rai Net, già ricapitalizzata più volte. In sintesi, nell’attesa di una decisione che il C.d.A. e la Direzione Generale Rai hanno il dovere di prendere al più presto se non vogliono far distruggere un patrimonio aziendale, il nostro Ad pensasse a salvare il salvabile turando un po’ di falle sullo scafo malandato di questa nave, piuttosto che inventarsi quelle che rischiano di essere solo pericolose avventure. Rai Net News e gli altri prodotti informativi del nostro portale fanno, potenzialmente, di Rai.it uno dei principali protagonisti di Internet e dei new media italiani. Se solo, nel comparto new media Rai, ci fossero maggiore razionalità della gestione delle risorse, meno sprechi e soprattutto un vero piano potremmo diventare i leader di quello che resta un settore strategico per il futuro dell’azienda radiotelevisiva pubblica, ormai proiettata verso il digitale terrestre che non si fa solo con le frequenze ma soprattutto con il know how di chi da tempo già realizza prodotti interattivi. Fnsi e Usigrai al fianco di RaiNet News in sciopero sabato 26 luglio La Federazione Nazionale della Stampa e l’Usigrai sono al fianco dei colleghi di Rainet News, che sabato 26 saranno in sciopero per protestare contro l’incertezza di prospettive alla quale la Rai ha abbandonato l’area dei new media. Un settore di rilevanza strategica è costretto da mesi e mesi a muoversi senza bussola: non è chiaro se RaiNet sopravviverà come società autonoma fuori dalla Rai e non è chiaro nemmeno il ruolo che continuerà ad avere l’offerta di informazione. Il sindacato dei giornalisti chiede che a settembre la Rai presenti ufficialmente un piano ed apra il confronto con le rappresentanze dei dipendenti. Ricorda fin d’ora che dovrà essere garantita in modo inequivocabile l’autonomia del lavoro giornalistico da qualsiasi influenza del marketing.