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Rai 07 Set 2005

Rai, Meocci propone al Cda una penale di oltre 3 milioni di euro per Bonolis. Dichiarazioni del Direttore Generale della Rai e del Presidente della Fnsi

Una penale di 3 milioni e 690 mila euro per violazione del contratto di esclusiva con la Rai: e' quanto rischia di pagare Paolo Bonolis.

Una penale di 3 milioni e 690 mila euro per violazione del contratto di esclusiva con la Rai: e' quanto rischia di pagare Paolo Bonolis.

Una penale di 3 milioni e 690 mila euro per violazione del contratto di esclusiva con la Rai: e' quanto rischia di pagare Paolo Bonolis. A quanto si apprende, il direttore generale della Rai, Alfredo Meocci, ha proposto al Cda di chiedere il pagamento della penale a Bonolis e il consiglio ne ha preso atto. Il conduttore infatti e' apparso in video su Canale 5 il 28 agosto per condurre il nuovo programma che lo vede protagonista, nonostante l'esclusiva con la Rai si concludesse solo il 31 agosto. Meocci - sempre a quanto si apprende - ha riferito al Cda di essere stato informato della violazione del contratto il 30 agosto da parte della Direzione risorse artistiche. Dalla direzione il dg ha ricevuto una lettera in cui si riferiva che Bonolis, pur non avendo avuto deroghe dalla Rai, aveva condotto il programma su Canale 5. Quanto alle responsabilita' interne sul caso Bonolis, il Cda ha inoltre chiesto di venire a conoscenza, in tempi brevissimi, se ci siano dirigenti di prima fascia che hanno il compito di verifica e gestione dei contratti in essere con le risorse artistiche. Per il Cda inoltre - sempre a quanto si apprende - e' necessario che entro 30 giorni il direttore generale verifichi, esamini e proponga aggiustamenti e variazioni sull'assetto organizzativo in vigore dal primo ottobre del 2004. (ANSA) Lunedì 5 settembre e' stato recapitato alla Rai un atto extra giudiziale di diffida da parte della Lega calcio in cui si accusa la Rai di aver violato con la puntata di domenica di ''Quelli che il calcio'', il contratto con la stessa Lega. Lo ha reso noto oggi il direttore generale della Rai, Alfredo Meocci - a quanto si apprende - al Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini. Sempre a quanto si apprende Meocci avrebbe detto al Cda che l'ufficio legale della Rai ritiene infondata la diffida della Lega e replichera' con una contro-diffida in cui saranno chiariti i motivi che rendono legittimo il comportamento della Rai anche a fronte del diritto di cronaca. La diffida alla Rai era stata annunciata il 26 agosto con una lettera dell'avvocato Cristina Rossello a nome della Lega calcio in cui si diffidava la Rai ''dal tenere comportamenti diversi da quelli consentiti dai contratti in corso di efficacia riservandoci ogni azione legale in merito ad eventuali inadempienze e/o violazioni''. Ovvero il divieto era in sostanza quello di far entrare in diretta la voce dei cronisti di 'Tutto il calcio minuto per minuto' a 'Quelli che il calcio' per annunciare i gol. (ANSA) "Non si può affidare il circuito delle notizie solo al mercato e alla pubblicità che il mercato induce. Il mercato delle news e' un'altra cosa. Noi vogliamo credere nelle democrazia dell'informazione e questo vale anche per lo sport". Lo afferma il Presidente della Fnsi, Franco Siddi, che interviene sulle polemiche dei diritti tv delle partite di calcio. "Il diritto di cronaca non e' in commercio. Altro e' la presentazione in tv dello spettacolo in sé, sul quale esistono delle regole di cui forse, oggi, alla luce di quello che accade, sopratutto della tecnologia che ha rivoluzionato il modo di comunicare, anche quello che e' il mercato dello spettacolo calcistico deve rivedere i parametri e probabilmente anche i costi. Al fondo c'e' una grande questione di regole che bisogna stabilire in partenza e non a campionato iniziato". Sulle aste tra televisioni per avere i diritti, il Presidente della Fnsi ha aggiunto: "In una logica di competizione tra imprese, le gare al rialzo ci stanno. Ma che ci siano regole chiare, precise, stabilite all'inizio e non a partita in corso quando le cose sono diverse. Se così fosse, probabilmente anche gli equivoci, li vorrei chiamare così, in realtà i contenziosi giudiziari di questi giorni, non ci sarebbero". (AGI)

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