Rai, l'Usigrai denuncia:
"Sono in corso manovre
per calpestare l'autonomia
anche alla sede veneta"
La solidarietà di Articolo 21:
"Non ci sono ragioni
professionali per la rimozione
del capo redattore di Venezia"
Vacilla la poltrona di un altro caporedattore regionale della Rai. Stavolta le manovre riguarderebbero la sede di Venezia: l'avvicendamento al vertice sarebbe la condizione per sbloccare la scelta del nuovo responsabile di Milano, da mesi ferma per dissidi politici. Lo sostiene in una nota l'Esecutivo dell'Usigrai. "Ancora una volta - si legge nella nota - se un caporedattore finisce nel mirino dell'autorita' politica locale (succede in Veneto con il Presidente Galan, come sta accadendo con il sindaco di Bologna Guazzaloca in Emilia-Romagna e con il presidente Cuffaro in Sicilia), la Tgr e il vertice aziendale si danno da fare per accontentare la parte politica che protesta. Questa - secondo l'Usigrai - è una delle dimostrazioni più evidenti del livello scandalosamente basso al quale è scesa oggi l'autonomia della Rai: l'azienda è incapace di un minimo di orgoglio di sè, quello che imporrebbe di confermare la fiducia ad ogni proprio dirigente attaccato dall'esterno. Con questa subalternità la Direzione della Tgr e il vertice aziendale legittimano ogni volta nuovi appetiti e nuovi ostracismi, e mandano un segnale devastante a tutti gli altri caporedattori regionali". Ma l'autonomia dell'informazione, continua l'Usigrai, "non può essere messa così brutalmente sotto i piedi. Se questo valore non sta a cuore al gruppo dirigente della testata e dell'azienda, saranno le redazioni a ricordarne l'importanza. L'autonomia calpestata sarà il tema centrale dell'assemblea dei Comitati di Redazione della Tgr, già convocata dall'Usigrai per giovedì prossimo". (ANSA). «Non ci sono ragioni professionali per un'eventuale rimozione del caporedattore della Rai di Venezia Giuseppe Casagrande». Lo sostiene l'associazione Art.21, che ribadisce la solidarietà al giornalista, «oggetto di voci» e annuncia battaglia con la presentazione di «un dossier dettagliato alla presidente della Rai e alla Commissione Parlamentare di Vigilanza». Secondo l'associazione, «è evidente che la rimozione di Casagrande avrebbe solo ragioni politiche, visto che alcuni federali locali hanno più volte chiesto la sua rimozione. Gli stessi che avevano ottenuto l'allontanamento del vice direttore del Tg3 nazionale, Roberto Reale». In queste condizioni, prosegue Articolo 21, «appare sempre più evidente la subordinazione delle scelte della Rai agli accordi politici presi in altre sedi». E' evidente, conclude, «che se dovesse avvenire la sostituzione di Casagrande a Venezia senza alcuna ragione professionale e solo per un ordine politico, lo stesso principio dovrebbe essere seguito in tutte le regioni a prescindere dalle maggioranze di governo regionale. Lo stesso principio varrà anche per il futuro. Ci auguriamo che la direttrice della Tgr e il direttore generale Cattaneo, che hanno sempre fatto professione di grande autonomia dalle parti politiche, vogliano smentire le voci relative al Veneto, all'Emilia Romagna e alla Lombardia come voci calunniose messe in giro dai nemici del servizio pubblico». (ANSA).