Il rinnovo della concessione e la nuova convenzione tra Stato e Rai per l'affidamento del servizio pubblico radiotelevisivo sono stati i temi al centro dell'incontro organizzato da Articolo 21, Eurovisioni, Fnsi, Usigrai, Slc-Cgil, Adrai e Fondazione di Vittorio che si è svolto oggi alla Casa del Cinema, a Roma.
Dopo i saluti introduttivi del padrone di casa, Giorgio Gosetti, e della portavoce di Articolo21, Elisa Marincola, i lavori, introdotti e moderati da Renato Parascandolo e Roberto Zaccaria, sono entrati nel vivo con gli interventi, tra gli altri, di Giuseppe Giulietti (presidente Fnsi) e Vittorio Di Trapani (segretario dell'Usigrai), Alberto Airola (Commissione di Vigilanza Rai), Nino Rizzo Nervo (vicesegretario generale Presidenza del Consiglio), Antonello Giacomelli (Sottosegretario Mise), Antonio Campo Dall'Orto (direttore generale Rai).
«La formula del servizio pubblico – ha osservato il dg – va trovata nell'ottica del lungo periodo e non può essere legata alla contingenza. Questo è un momento di forte relazione tra il cambiamento in atto della società e quello del servizio pubblico. La Rai deve saper essere contemporanea senza perdere di vista il rapporto con la tradizione».
Il sottosegretario Giacomelli si è soffermato sul tema del tetto agli stipendi, definendolo «improprio», anche «rispetto all’idea della Rai che ci siamo dati, cioè di un'azienda che deve poter stare sul mercato». Mentre Nino Rizzo Nervo, tornando sulla convenzione e sulla questione delle risorse, facendo riferimento in dettaglio al Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici ha sostenuto che «è inutile pensare di rendere il finanziamento pluriennale per la Rai senza prima cambiare la legge».
Di mission della Rai, piano industriale e piano editoriale ha ragionato il presidente della Fnsi, Giulietti, che ha proposto, tra le altre cose, di inserire tra gli obiettivi del prossimo decennio anche la questione del linguaggio dell'odio, «che spesso imperversa sia sulle reti del servizio pubblico che su quelle private, inquinando i pozzi della civile convivenza».
Il confronto si sposta ora in commissione di Vigilanza chiamata a pronunciarsi sullo schema di Convenzione approvata dal Consiglio dei ministri e a ragionare sui temi che saranno regolati dal prossimo Contratto di servizio.