«Il tempo del sì della Vigilanza, buttata giù la maschera del difensore del pluralismo e della libertà dei giornalisti, messa su per assestare lo schiaffo finale al Parlamento». Federazione nazionale della Stampa italiana e Usigrai commentano così la prima intervista rilasciata dal neopresidente Rai nella quale, rileva il sindacato, Marcello Foa «inanella violazioni di legge e perfetta rappresentazione della sudditanza al governo: 1) parla di mandato del governo. Violazione di legge e di svariate sentenze della Corte costituzionale; 2) addirittura un mandato 'fiduciario'. La fiducia in lui spetta a Cda e Parlamento; 3) svela che la famosa telefonata in Grecia è arrivata da Salvini. Il vicepresidente del Consiglio ha scelto il presidente della Rai. Fuori dalla legge; 4) dice che nel suo mandato c'è il cambio dei direttori. Altra violazione di legge: è un potere che spetta all'Amministratore delegato».
«Il Parlamento e il Consiglio di Amministrazione, a partire dall'Amministratore delegato, non possono tacere: in questa intervista si stracciano tutte le norme con le loro prerogative», incalzano il segretario Usigrai Vittorio di Trapani e il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
Infine, concludono, «parlando di mandato 'fiduciario' del governo, Foa si autodenuncia: ammette di non avere il requisito previsto dalla legge di 'notoria indipendenza di comportamenti'».