Rai: Fnsi e Usigrai contro trasferimento Rai 2 a Milano. Ribadita richiesta dimissioni Cda
Il Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Le dure reazioni di diverse parti politiche alla decisione di quello che resta del cda della Rai di spostare a Milano la direzione di Rai 2 devono avere come conseguenza il ritiro della delibera e le dimissioni immediate di Baldassarre, Albertoni e Saccà. Ormai anche l’intera maggioranza mal sopporta personaggi che stanno distruggendo il servizio pubblico e dovrebbe quindi trarne le conseguenze consigliando le dimissioni alla smart di Viale Mazzini. Non ritengo che i nomi dei componenti del nuovo consiglio e del direttore generale risulteranno indifferenti al Sindacato, anzi ci auguriamo che i Presidenti delle Camere scelgano stavolta persone competenti fuori da una logica di spartizione partitica. Ma prima di ragionare sul nuovo consiglio occorre ovviamente che il vecchio se ne vada subito. Quanto alle preoccupazioni del Singrai di legittimarsi come interlocutore nei confronti della maggioranza di Governo, preciso ancora una volta che il Consiglio Nazionale della Federazione della Stampa ha ribadito che lo statuto federale riconosce un unico organismo sindacale di base nell’azienda del servizio pubblico, così come in tutte le aziende giornalistiche d’Italia. In Rai questo Sindacato è l’Usigrai.” L'Esecutivo Usigrai: Una decisione priva di presupposti editoriali, di pura facciata, adottata senza solide motivazioni industriali e senza nessun rispetto per le necessità vere dell'azienda. L'annuncio della "rete del nord" è l'ennesima dimostrazione che al vertice di viale Mazzini c'è ormai un gruppo di dilettanti allo sbaraglio, che stanno facendo pagare alla Rai il prezzo della loro incapacità e della loro subalternità alle logiche della lottizzazione. Anche la parola d'ordine del decentramento diventa, nelle loro mani, velleitaria operazione clientelare senza dignità. Questo gruppo dirigente e pericoloso e va fermato al più presto. E' necessario che le organizzazioni sindacali delle diverse categorie di dipendenti Rai si coordinino per una nuova iniziativa di protesta che convinca le istituzioni a dare alla Rai un nuovo vertice.