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Fnsi 12 Dic 2003

Rai, Cattaneo: "Non mi dimetto e invito Lucia Annunziata a restare con me"

Rai, Cattaneo: "Non mi dimetto e invito Lucia Annunziata a restare con me"

Rai, Cattaneo: "Non mi dimetto e invito Lucia Annunziata a restare con me"

"Resta, presidente, lavoriamo per la Rai". Dalle colonne del Corriere della Sera Flavio Cattaneo conferma in una intervista che non si dimetterà e anzi rivolge un invito a Lucia Annunziata a restare: "Nelle aziende si sta fino alla fine. Il presidente di una società - dice – non dovrebbe dimettersi per motivazioni politiche, che posso capire, rispettare, ma che riguardano un altro ordine di problemi". E se dovesse riproporsi un Cda smart con tre consiglieri Cattaneo conferma che resterà al suo posto: "Io sono un tecnico - spiega il dg della Rai - un dirigente d'azienda, non ho un ruolo politico. Il mio compito è guidare la Rai fino all'ultimo minuto contando su una squadra di grande professionalita'". E quanto al "conflitto di interessi, inteso come un presidente del Consiglio proprietario di tv che potrebbe sfavorire la Rai, per me - afferma - non esiste" e sottolinea che il ministero delle Finanze "ha restituito 123 milioni di crediti storici. Il ministero delle Comunicazioni ci ha aiutato sulle frequenze per il digitale". Cattaneo ribadisce quindi le cifre dei successi di ascolto dell'azienda: "Dal 21 settembre al 6 dicembre, Raiuno ha recuperato la leadership su Canale 5, non accadeva dal 2000. Bonolis ha superato 'Striscia': mai avvenuto. Raidue e Raitre vincono su Italia Uno e Retequattro. Il Tg1 ha regolarmente la meglio sul Tg5". Il direttore generale snocciola anche i successi aziendali: "La raccolta pubblicitaria è in crescita. Chiuderemo il 2003 - afferma - con un -3% rispetto al 2002, contro una previsione del -9,9% di aprile. L'utile 2003 per la Rai Spa sarà di 20 milioni di euro e di 50 milioni in termini di consolidato di gruppo. E' una Rai vittima del conflitto di interessi questa?" E parla anche di Biagi ("un successo legato al passato. Io penso al futuro"), di Santoro ("abbiamo avuto contatti civili, anzi cordiali. Ora aspettiamo una risposta") e di Raiot ("nessuna censura, solo la risoluzione consensuale di un contratto su proposta del produttore. E' impensabile che qualcuno possa fare senza controllo una 'propria' Rai"). Per Cattaneo è positivo il giudizio sulla legge Gasparri: "Come capo di questa azienda mi va benissimo. Quando verrà promulgata eviterà a Raitre di perdere 150 milioni di pubblicità in un colpo solo con conseguenti soluzioni traumatiche sull'occupazione". (AGI)

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