“La Federazione della Stampa esprime stupore e sconcerto per la decisione assunta dal Tribunale di Bolzano di condannare il giornalista Orfeo Donatini e il direttore dell’Alto Adige, Tiziano Marson, ad una pena pecuniaria e a 4 mesi di reclusione per diffamazione a mezzo stampa. Oggetto del procedimento era la pubblicazione, avvenuta nel 2008, di una notizia di cronaca relativa ad un consigliere regionale, mai oggetto di richiesta di rettifica né di smentita.
Nell’esprimere la solidarietà del Sindacato dei giornalisti ai due colleghi, la Federazione sottolinea come il provvedimento della Magistratura, del tutto incomprensibile ed esagerato rispetto al caso in giudizio, sia ancora una volta la dimostrazione della pericolosità, per la libertà di stampa, della permanenza nel Codice Penale di una odiosa ipotesi di reato che dovrebbe essere regolato in maniera assolutamente diversa. Da anni la Federazione della Stampa ha posto il problema al Parlamento, alle forze politiche e ai governi. Sarebbe il caso di intervenire. La tempestiva pubblicazione delle smentite, delle risposte e delle rettifiche, cosi come prevede l’art. 8 della legge sulla stampa, dovrebbe essere, infatti, sufficiente ad impedire qualsiasi azione di carattere penale o civile. Il ricorso, ormai permanente, alla Magistratura per presunta diffamazione e per conseguente, altrettanto presunto, danno da responsabilità civile rischia di limitare fortemente il diritto alla libertà di stampa e l’esercizio dell’attività giornalistica. Bisogna che si prenda atto che questo stato di cose non può assolutamente continuare. Per questo, ancora una volta, rinnoviamo al Parlamento e al Governo, e in particolare al Ministro di Grazia e Giustizia, di intervenire con un provvedimento non più procrastinabile”.