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Gaetano Pedullà (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Sentenze 05 Ago 2025

Pedullà: «Vinta la causa con Fdi per un mio articolo su La Notizia. Non fu diffamazione»

Il vicecapodelegazione del M5S al Parlamento europeo: «Il partito aveva chiesto la mia condanna per diffamazione, e al pagamento di una pena pecuniaria» per quanto pubblicato dal quotidiano di cui era direttore il 28 ottobre 2020 «sulla condanna di un importante esponente di Fratelli d'Italia a 20 anni di reclusione per rapporti con la 'ndrangheta in Emilia Romagna. Tale querela rientra in quei casi di azione temerarie che le normative europee sanzionano espressamente come violazioni gravi dello Stato di diritto».

«L'articolo pubblicato dal quotidiano La Notizia il 28 ottobre 2020, all'epoca in cui ero direttore, sulla condanna di un importante esponente di Fratelli d'Italia a 20 anni di reclusione (venti anni!!!) per rapporti con la 'ndrangheta in Emilia Romagna è stato giudicato corretto e perfettamente rispondente ai criteri di verità, pertinenza e interesse pubblico. Il Partito Fratelli d'Italia, nella persona del segretario nazionale Roberto Carlo Mele, ma evidentemente senza alcuna opposizione della presidente Giorgia Meloni, aveva chiesto la mia condanna per diffamazione, e al pagamento di una pena pecuniaria». Lo scrive sul suo profilo Facebook martedì 5 agosto 2025 il vicecapodelegazione del M5S al Parlamento europeo, Gaetano Pedullà, annunciando la sconfitta in tribunale per Fdi su una causa per diffamazione intentata nei suoi confronti.

Pedullà prosegue: «Poiché i fatti riportati dall'articolo in questione erano assolutamente veri e incontrovertibili, tale querela rientra in quei casi di azione temerarie che le normative europee sanzionano espressamente come violazioni gravi dello Stato di diritto. A maggior ragione se chi muove l'azione legale ha un ruolo politico. Nello specifico – conclude -, l'articolo intitolato "Fratelli d'Italia e di 'ndrangheta. Venti anni all'ex uomo della Meloni. Così le 'ndrine gestivano gli affari in Emilia-Romagna. Inflitte 42 condanne per 217 anni di reclusione" non riporta alcun elemento non vero». (anc)

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