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Vertenze 11 Apr 2014

Quadratum: venticinque posti a rischio tra giornalisti e grafici

Venticinque posti a rischio all’Editrice Quadratum. Praticamente, la metà del personale impiegato nell’azienda editoriale di piazza Aspromonte. Questo il tragico numero di esuberi dichiarato il 9 aprile u.s. alle rappresentanze sindacali dall’AD Giancarlo Ferreri e dal Direttore del Personale Massimo Lista.Uno stato di crisi che coinvolge giornalisti e grafici editoriali, presentato a seguito del mancato rinnovo della licenza di Rolling Stone Italia da parte di Quadratum.

Venticinque posti a rischio all’Editrice Quadratum. Praticamente, la metà del personale impiegato nell’azienda editoriale di piazza Aspromonte. Questo il tragico numero di esuberi dichiarato il 9 aprile u.s. alle rappresentanze sindacali dall’AD Giancarlo Ferreri e dal Direttore del Personale Massimo Lista.
Uno stato di crisi che coinvolge giornalisti e grafici editoriali, presentato a seguito del mancato rinnovo della licenza di Rolling Stone Italia da parte di Quadratum.

I lavoratori di Editrice Quadratum (giornalisti e grafici editoriali) contestano in modo netto il documento dell’azienda, stigmatizzando il comportamento presuntuoso e incapace nella gestione del delicato (mancato) rinnovo della licenza di RS da parte dell’Editore Lapo Niccolini e dell’Ad Giancarlo Ferreri. Un comportamento, dunque, palesemente irresponsabile che non ha tenuto conto dei lavoratori, e che oggi fa ricadere proprio sulle loro teste scelte imprenditoriali sbagliate che si protraggono ormai da troppo tempo.
Ricordiamo che la Quadratum negli ultimi anni si è “bruciata” praticamente tutte le testate che aveva in portafoglio: Historia, Consigli Pratici, Il codice della Cucina Italiana, Stop, Io cucino, Weekend Viaggi, Viaggi e Sapori, VS, Vera Magazine e, ultima fuoriuscita, La Cucina Italiana, storica “corazzata” aziendale, venduta alla Condé Nast lo scorso anno. Oggi la “casa editrice di medie dimensioni”, come ama definirsi l'Azienda è ridotta a Intimità e al suo spin off Love Story.
Le rappresentanze sindacali e l’assemblea dei lavoratori si domandano quali siano le reali intenzioni dell’azienda: forse prepararsi a dismettere anche le ultime testate rimaste?
Cdr e RSU, in attesa del confronto sindacale ai rispettivi tavoli nazionali, hanno proclamato lo stato di agitazione con azioni che verranno decise e comunicate a tempo debito.

Cdr/RSU

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