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Contratti 22 Mag 2006

Prodi su precariato giornalistico: “Bisogna pensare anche a questo” Serventi: “Importante la dichiarazione del Presidente del Consiglio” Siddi: “Un’autorevole conferma della crisi”

''Vedremo, bisogna pensare anche a questo''. Lo ha detto Romano Prodi riferendosi alla precarietà dei giornalisti, parlando con i cronisti davanti alla sua abitazione bolognese.

''Vedremo, bisogna pensare anche a questo''. Lo ha detto Romano Prodi riferendosi alla precarietà dei giornalisti, parlando con i cronisti davanti alla sua abitazione bolognese.

A chi gli aveva chiesto se sia tranquillo rispetto al voto di fiducia che lo aspetta alla Camera, dopo aver risposto affermativamente il premier si è rivolto in tono scherzoso ai cronisti. ''E voi siete tranquilli? La precarietà - ha aggiunto - è propria dei giornalisti. È strano, mi ha molto colpito vedere quanti di voi hanno un contratto precario, la maggioranza''. E davanti alla condivisione convinta con cui sono state accolte queste sue parole, il presidente del Consiglio se ne è andato insieme alla moglie Flavia e alla scorta per una passeggiata nel centro di Bologna. (ANSA) ''È importante che il presidente del Consiglio Prodi abbia sottolineato stamani la gravità della situazione del precariato giornalistico - dichiara il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, Paolo Serventi Longhi - È vero, ormai quasi due terzi della professione in Italia si esercita attraverso forme di lavoro autonomo, di contratti a tempo determinato, di vero e proprio precariato, sottopagato e sfruttato''. Per il segretario generale della Fnsi si tratta di ''un quadro che non ha eguali oggi in Europa e che la Fnsi ha chiesto, nel rinnovo contrattuale dei giornalisti, di discutere con la Federazione degli editori per trovare le soluzioni contrattuali di tutela della dignità del precariato giornalistico''. ''Il presidente del Consiglio ha annunciato che il governo intende rapidamente occuparsene - conclude Serventi Longhi - pertanto ci attendiamo le misure legislative necessarie e un ruolo finalmente attivo dell'esecutivo nella vertenza contrattuale, anche attraverso una convocazione delle parti''. (ANSA) Intervento del Presidente della Fnsi, Franco Siddi sul contratto dei giornalisti e sui precari Intervenendo ad un incontro con giornalisti collaboratori e “aspiranti” Franco Siddi, Presidente della Fnsi, ha giudicato di estremo interesse le valutazioni del Presidente del Consiglio sul problema del precariato che colpisce la categoria: “la precarietà è propria dei giornalisti. Bisogna pensare anche a questo” ha detto ieri a Bologna Romano Prodi. La valutazione del Capo del Governo è un’autorevole conferma che la necessità di affrontare sul piano contrattuale la questione, posta dal Sindacato dei giornalisti, non è una rivendicazione da visionari ma un’istanza seria che richiede assunzione di responsabilità sociali da parte delle imprese e delle Istituzioni. La strada è quella del confronto negoziale, essendo del tutto chiaro che il nodo del precariato giornalistico è fortemente intrecciato con quello del contratto di lavoro di categoria, scaduto da 448 giorni; una situazione preoccupante che rende precario anche il lavoro dei cosiddetti giornalisti garantiti da un contratto, perché a loro volta indeboliti da un quadro di tutele sotto tiro e da pressioni di parte editoriale che, insieme con il problema del precariato, rendono il sistema dell’informazione tempestato di incertezze e inquietudine. Di fronte anche all’esplicita dichiarazione di Prodi, gli editori non possono più pensare di negare il confronto contrattuale sui problemi veri posti dalla Federazione Nazionale della Stampa, se non a costo di assumersi l’onere di un comportamento irresponsabile che, a questo punto, non può più passare sotto silenzio o complicità interessate. ''Dopo alcuni anni c'è finalmente un premier che invece di occuparsi dei suoi interessi in tv si occupa del lavoro precario nei settori della comunicazione dove purtroppo migliaia e migliaia di persone lavorano sottopagati e spesso in assenza dei più elementari diritti contrattuali''. Lo afferma il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti commentando la riflessione di Romano Prodi di questa mattina a Bologna. ''Il lavoro precario, in queste condizioni - sottolinea il neo eletto deputato del centro sinistra - non solo costringe le persone inuna situazione di perenne incertezza, ma nel campo delle attività connesse alla comunicazione, all'audiovisivo e all'editoria le rende anche facilmente ricattabili e sottoponibili a forme di umiliazione che talvolta li mettono in contraddizione con gli insopprimibili valori contenuti nell'articolo 21 della Costituzione''. ''Ci auguriamo - conclude Giulietti - che le parole di Prodi siano solo l'inizio di una nuova e positiva sensibilità nei confronti di chi lavora nei settori comunicazione e editoriali e che il medesimo governo nei prossimi giorni voglia esperire ogni tentativo utile per favorire la ripresa del confronto tra gli editori e i giornalisti che da quasi 500 giorni sono privi del contratto di lavoro''. (ADNKRONOS)

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