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Authority 26 Gen 2018

Privacy, il Garante a Google: «Il diritto all'oblio va assicurato anche fuori dai confini europei»

Accogliendo la richiesta di un cittadino italiano residente negli Stati Uniti, l'authority ha ordinato di deindicizzare le informazioni - pubblicate su forum o siti amatoriali e riportanti dati falsi sullo stato di salute del richiedente - anche dai risultati presenti nelle versioni extraeuropee del motore di ricerca.

La privacy dei cittadini italiani va tutelata anche al di fuori dei confini europei. Lo ha stabilito l'autorità garante che ha ordinato a Google di deindicizzare gli url riguardanti, appunto, un cittadino italiano da tutti i risultati della ricerca, sia nelle versioni europee del motore, sia in quelle extraeuropee.

La decisione è stata assunta per «per assicurare tutela effettiva ad un cittadino italiano residente negli Stati Uniti», si legge sul sito web del Garante. L'interessato – spiega l'Authority – chiedeva la deindicizzazione di numerosi url europei ed extraeuropei che rimandavano a messaggi o brevi articoli anonimi pubblicati su forum o siti amatoriali giudicati gravemente offensivi della propria reputazione.

Negli scritti erano riportate anche informazioni ritenute false sul suo stato di salute e su gravi reati connessi alla sua attività di professore universitario. Il ricorrente auspicava una deindicizzazione del suo nominativo da tutti i siti, anche extraeuropei, in cui era presente, lamentando peraltro la circostanza che, non appena un url veniva rimosso, subito ne venivano generati altri con contenuti di analogo tenore.

Nel decidere a favore della deindicizzazione il Garante ha ritenuto che la "perdurante reperibilità" sul web di contenuti non corretti e inesatti avesse un impatto "sproporzionatamente negativo" sulla sfera privata del ricorrente. «Un effetto dovuto anche alla diffusione di dati sulla salute non in linea con quanto disposto dal Codice privacy e dalle Linee guida dei Garanti europei sull'attuazione della sentenza Google Spain», precisa l'autorità.

Nelle Linee guida, infatti, i Garanti europei individuano in particolare proprio nel trattamento dei dati sulla salute uno dei criteri da tenere in considerazione per un corretto bilanciamento tra diritto all'oblio e diritto/dovere all'informazione a causa del suo maggiore impatto sulla vita privata, rispetto ai dati personali 'comuni'.

@fnsisocial

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