È online il bando della quinta edizione del premio giornalistico dedicato a Vera Schiavazzi, scomparsa improvvisamente il 22 ottobre 2015. L'argomento di quest'anno è 'Il lavoro che verrà'. «Che cosa succederà al mondo del lavoro una volta superata questa fase di pandemia? Questi mesi di emergenza sanitaria – si legge sul sito web dell'Associazione allievi master in Giornalismo di Torino, promotrice dell'iniziativa – hanno mandato in crisi le filiere economiche del terziario (dalla ristorazione al turismo, dal fitness a diversi settori commerciali) il tutto in un contesto già indebolito dal ricorso costante a forme di lavoro che negli anni hanno eroso, diritti, tutele, prospettive. Un nodo particolarmente gravoso riguarda la condizione del lavoro femminile, già caratterizzato da disparità di trattamento e di retribuzione, che la pandemia ha reso ancora peggiore. Un panorama difficile nel quale, sempre più spesso, fioriscono filiere di lavori creativi, multilevel, inquadramenti professionali ambigui che nascondono sfruttamento. Tanti settori dovranno innovarsi per resistere. Alcuni cambiamenti già si stanno intravedendo, con la crescita dello smart working, altri sicuramente verranno con gli investimenti previsti dal Recovery Plan che puntano a trasformare il nostro Paese, dalle infrastrutture alla sanità, dall'economia verde e circolare al sistema formativo. La/il candidata/o attraverso il riferimento a notizie, dati, storie, dovrà raccontare l'evoluzione del lavoro, le sue nuove forme, la sua crisi, anche a dispetto della sua centralità nella Costituzione italiana».
A questa quinta edizione del premio possono partecipare le studentesse e gli studenti e le/gli ex allieve/i sotto i 35 anni delle Scuole e dei Master in Giornalismo riconosciuti dall’Ordine Nazionale. Gli elaborati dovranno essere presentati entro il 30 giugno 2021.
Giornalista, fondatrice – con Nicola Tranfaglia e Mario Berardi – oltre 16 anni fa del Master in Giornalismo di Torino, collaboratrice delle più autorevoli testate italiane (ma la sua casa fu sempre Repubblica), sindacalista attenta e ascoltata, Vera Schiavazzi ha lavorato sempre perché i diritti fossero uguali per tutti, non virtuosismo da editoriale ma opportunità concreta.
Il premio a lei dedicato nasce con l'intenzione di ricordare una figura capace di segnare profondamente il giornalismo piemontese, una giornalista che è sempre stata vicina ai colleghi in difficoltà, che ha cercato di sviluppare una visione generosa e alta della professione giornalistica e che, a un certo punto della sua carriera, ha voluto condividere la sua passione e la sua competenza con i giovani, attraverso il Master in giornalismo 'Giorgio Bocca' di Torino.
Il Comitato promotore che organizza il premio, con il patrocinio di Ordine dei giornalisti del Piemonte, Associazione Stampa Subalpina e Centro 'Gino Pestelli', è composto da Giorgio Ardito, Marco Bobbio, Caterina Corbascio, Davide Mancini, Olga Mancini, Rosaria Pagani, Paolo Piacenza, Carla Piro Mander, Sabrina Roglio, Anna Rossomando.
La giuria che valuterà gli elaborati è invece composta da Emmanuela Banfo (AffarInternazionali magazine), Ettore Boffano (Il Fatto Quotidiano), Lorenza Castagneri (Corriere della Sera), Selma Chiosso (La Stampa), Federica Cravero (La Repubblica), Paolo Griseri (La Stampa), Marco Imarisio (Corriere della Sera), Simonetta Rho (Rai), Luca Rolandi (Centro Pestelli), Enrico Romanetto (Cronacaqui) e Stefano Tallia (Rai – Fnsi).