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Associazioni 30 Ott 2015

Perugia, interdetto ai giornalisti un piano del tribunale. Protesta l'Asu

Un piano della sezione penale del tribunale di Perugia interdetto a giornalisti e operatori dell’informazione. Un provvedimento, partorito dopo un singolo episodio in cui il divieto di entrare con una telecamera è stato disatteso da un singolo operatore, che impedisce ai cronisti di svolgere il loro lavoro. “Una decisione - protesta l’Assostampa umbra - che pregiudica fortemente il diritto/dovere di informazione, che non può essere bollato come 'notiziole'".

Un piano della sezione penale del tribunale di Perugia interdetto a giornalisti e operatori dell’informazione. Un provvedimento, partorito dopo un singolo episodio in cui il divieto di entrare con una telecamera è stato disatteso da un singolo operatore, che impedisce ai cronisti di svolgere il loro lavoro. “Una decisione - protesta l’Assostampa umbra - che pregiudica fortemente il diritto/dovere di informazione, che non può essere bollato come 'notiziole'".

Il presidente del tribunale penale di Perugia, Gaetano Mautone, ha vietato "ai giornalisti di accedere ai locali dell’edificio adibito ad aule d’udienza e cancellerie del settore gip-gup". La motivazione, come riporta un quotidiano locale: "Non va bene che voi giornalisti bazzichiate i corridoi del primo piano per raccogliere notiziole".
Nel provvedimento, affisso al muro del tribunale, è poi spiegato che "recentemente è stato segnalato un episodio riguardante riprese filmate non autorizzate all’interno della sezione, nonostante l’espresso divieto già reso pubblico in precedenza" e per questo il presidente Mautone avrebbe disposto l'interdizione.
Immediata la protesta dell'Associazione Stampa Umbra che in una nota "esprime forte preoccupazione per il provvedimento a firma del presidente della sezione penale del tribunale di Perugia con cui si vieta ai giornalisti l'accesso al primo piano dello stabile di via XIV Settembre".
"L'Associazione - prosegue l'Asu - ritiene eccessiva la decisione di interdire a tutti i giornalisti l'ingresso ai corridoi delle aule gip e gup, dove, da sempre, chi fa cronaca giudiziaria può attingere informazioni di interesse pubblico. Pur riconoscendo l'esistenza di un singolo episodio in cui il divieto di entrare con una telecamera è stato disatteso da un singolo operatore, l'Associazione non può esimersi dal sottolineare che tale decisione pregiudica fortemente il diritto/dovere di informazione, che non può essere bollato come 'notiziole'".
“È per questo – conclude la nota - che l’Asu auspica che il provvedimento possa essere velocemente riconsiderato da chi lo ha assunto”.

@fnsisocial

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