«Quelle del ministro israeliano quando dice che gli equipaggi della Global Sumud Flotilla saranno trattati come terroristi, sono parole che si scontrano con il diritto internazionale, con la comunità internazionale e con i popoli che si affacciano nel Mediterraneo e che non sono per niente d'accordo con quello che sta avvenendo a Gaza». Così Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, partecipando a Catania, mercoledì 3 e giovedì 4 settembre 2025, alle iniziative organizzate per accompagnare la partenza delle imbarcazioni verso la Striscia. Alle iniziative era presente anche il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani.
«Mi sto rendendo conto - ha aggiunto Costante - che lo sforzo che si sta facendo è per la popolazione di Gaza e non a favore di Hamas e non contro gli israeliani, ma contro un governo, quello di Netanyahu, assolutamente di destra e dittatoriale». Per la segretaria Fnsi, «quella del governo italiano è una posizione molto timida. Abbiamo scritto insieme alle Federazioni europea ed internazionale dei giornalisti al governo italiano per chiedere una revisione degli accordi commerciali con Israele e il riconoscimento dello stato palestinese, ma - ha spiegato - non abbiamo ancora alcuna risposta».
La partenza della Flotilla, inizialmente prevista per giovedì, è stata rimandata a domenica 7 settembre, per attendere l'arrivo delle barche partite dalla Spagna. A bordo anche parlamentari e giornalisti.
«È un dovere per la Federazione della stampa essere presente per augurare buon vento e buona riuscita a questa operazione umanitaria immensa, la più importante degli ultimi decenni», ha poi commentato Costante. «La Fnsi - ha aggiunto - è presente anche perché a Gaza stanno morendo anche i testimoni, ovvero i giornalisti. I testimoni di questo genocidio sono sottoposti ad una mattanza senza precedenti».
In questi quasi due anni, «abbiamo capito - ha continuato la segretaria generale - che nessuno vuole che si capisca cosa succede a Gaza. La prima lettera che la Fnsi ha scritto all'ambasciata israeliana per denunciare che i giornalisti erano diventati un bersaglio di guerra risale al gennaio 2024, poi abbiamo chiesto ad agosto dello stesso anno, con una petizione firmata dai direttori dei maggiori quotidiani italiani, che i confini di Gaza venissero aperti ai media internazionali. Tutto questo perché sappiamo bene che dietro una porta chiusa può succedere di tutto».
Giuseppe Rizzuto, segretario regionale dell'Associazione Siciliana della Stampa ha aggiunto: «Libertà di stampa uguale democrazia. Sempre. È il messaggio che abbiamo portato in corteo a Catania con il nostro striscione. Messaggio importante oggi più che mai, guardando a Gaza e all'uccisione senza fine di giornalisti che vogliono soltanto raccontare la verità. Noi sosteniamo il diritto ad un'informazione libera e continua».
Nella delegazione dell'Assostampa siciliana che ha partecipato al corteo, assieme al segretario regionale Giuseppe Rizzuto, c'erano anche il vicesegretario vicario Roberto Leone, il vicesegretario Filippo Romeo, la presidente del consiglio regionale Tiziana Tavella, il consigliere nazionale Fnsi Giancarlo Macaluso, il segretario del gruppo pensionati Gaetano Perricone e Marina Mancini, componente della giunta di Assostampa e del Gus nazionale. (mf)