A Cesena, nei Giardini Serravalle, è stata inaugurata una panchina bianca per la libertà di stampa: un gesto importante, simbolo tangibile del diritto all’informazione libera e indipendente. Un’iniziativa promossa dall’Associazione Stampa di Forlì-Cesena in collaborazione con il Comune di Cesena e con Aser, l’Associazione della Stampa Emilia-Romagna.
La panchina è stata dipinta di bianco per evocare trasparenza e verità e su una targa riporta anche la riproduzione in miniatura di un dipinto di Romano Buratti. Erano presenti il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, con l’assessora Elena Baredi, il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi; Mario Proli, presidente dell’Associazione stampa Forlì Cesena, con i componenti il direttivo e numerosi giornalisti del territorio; Matteo Naccari, segretario generale aggiunto della Fnsi, e Paolo Maria Amadasi, presidente dell’Aser, con i consiglieri del direttivo Pietro Caruso e Angela Carusone. Hanno partecipato anche Fabrizio Rappini, segretario dei giornalisti pensionati (Ungp) dell’Emilia Romagna, e Elide Giordani e Michelangelo Bucci in rappresentanza dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna. Nel corso dell’inaugurazione la riflessione, aperta da Proli, si è incentrata sul valore della libertà di stampa, riconoscendo il ruolo fondamentale di tutti i giornalisti che si impegnano quotidianamente per portare avanti il loro lavoro e su quanti hanno perso la vita per difendere il diritto di cronaca.
«La Costituzione, con l’articolo 21, parla chiaro – ha sottolineato Amadasi – e come Aser siamo orgogliosi di aver sostenuto la realizzazione di una panchina collocata in un luogo pubblico, che pone l’attenzione su un tema fondamentale. Ribadiamo con forza che non può esserci alcuna libertà senza un’informazione libera».
Non da meno Naccari: «Simboli come queste panchine puntano a difendere tutto quello su cui ruota il nostro lavoro e sono di fondamentale importanza per sensibilizzare ogni giorno la collettività. Ricordiamoci che a causa delle crisi dei giornali ci sono zone d’Italia che non hanno più giornalisti sul territorio, e questo comporta l’assenza di presidi di informazione che sono anche una vera tutela della legalità. Il nostro impegno deve essere costante, collettivo, per far sì che il diritto all’informazione continui a essere un pilastro della democrazia. Grazie all’Amministrazione comunale che ha reso possibile l’iniziativa». (Da aser.bo.it)