Giornalisti che parlano di sé e del mondo, blogger che spiegano come padroneggiare i nuovi strumenti della comunicazione, editori che affrontano le rivoluzionarie trasformazioni del settore, massmediologi che cercano di interpretare la società: tutto questo e molto altro offrono i cinque giorni di eventi del nono Festival internazionale del giornalismo (complessivamente 200) che si svolge nel cuore di Perugia.
Si è cominciato oggi, di buon mattino, e si chiuderà domenica dopo avere
affrontato una imponente ideale "rassegna stampa" di questioni,
italiane ed internazionali. La star è senza dubbio Edward Snowden, il tecnico
della Nsa che ha svelato le attività di controllo della intelligence americana,
che si collegherà con il festival via Skype. Ma si parlerà di molto altro,
dalla propaganda dell'Isis alla censura in Turchia, dall'epidemia di Ebola alle
nuove guerre, dall'evoluzione dell'informazione in Cina alle inchieste sulla
finanza internazionale, dalla situazione in Ucraina allo stato di salute della libertà di stampa.
Con un occhio anche all'Italia degli scandali e dei talk show, dello sport e
della nuova comunicazione politica, delle tematiche dell'ambiente e
dell'immigrazione, della disoccupazione giovanile e della sanità.
Riflettori accesi anche sulle frontiere più avanzate della comunicazione di
massa e social, che si giovano delle nuove tecnologie ma dalle quali sono anche
condizionate. Il filo conduttore è lo slogan "tutti imparano da
tutti", con questo intendendo che i media sempre più raffinati offrono
opportunità inedite di conoscenza, e che ormai l'informazione non è più a senso
unico ma tutti ne sono nello stesso tempo attori e destinatari.
Gli strumenti per svolgere questi temi sono incontri, dibattiti, interviste,
presentazioni di libri, workshop e serate teatrali cui partecipano circa 600
speaker di 34 Paesi diversi, e tutto è rigorosamente a ingresso libero. Molti
di questi eventi registrano un grande interesse del pubblico, e la fila davanti
alle location più importanti, assieme al frenetico attivismo dei circa 200
volontari, per lo più ragazzi che arrivano da tutta l'Italia e molti anche
dall'estero, danno al festival, la suggestiva immagine di una cittadella
dell'informazione e ancor più della voglia di partecipazione. (ANSA - PERUGIA,
15 APRILE 2015)
FESTIVAL GIORNALISMO: DOMANI OMAGGIO A VITTIME CHARLIE HEBDO
Il Festival internazionale del giornalismo, in corso a
Perugia fino a domenica 19 aprile, entra nel vivo con un omaggio alle vittime
dell'attacco a Charlie Hebdo. Domani, alle 18.30, alla Sala dei Notari, è prevista
la proiezione di 'Cabu, politicamente scorretto!', documentario realizzato nel 2006 dai
videomaker francesi Jerome Lambe'rt e Philippe Picard, testimonianza della personalità
e del modo di lavorare di Cabu. Prevista la partecipazione degli autori.
Introduce e modera Luca Bottura. Alle 17, invece, sempre la Sala dei Notari sarà
la cornice del keynote speech di Andy Mitchell, direttore News e Global Media
Partnership di Facebook, che discuterà dell'informazione su Facebook e offrirà
spunti per aumentare l'impatto del giornalismo sul social network, con uno
sguardo a nuovi strumenti e piattaforme dove reperire le notizie. Introduce
Raffaella Menichini giornalista di La Repubblica.
Tra i numerosi eventi della giornata: Khartoon! Incontro con Khalid Albaih, il
vignettista sudanese in esilio in Qatar che, postando i suoi lavori sui social
media, è divenuto rapidamente un artista della rivoluzione. Alle 16.30, Sala
del Dottorato: 'Ebola: oltre la notizia', un panel discussion per analizzare
come un'informazione rigorosa e un uso creativo dei social media abbiano
sostenuto la risposta alla crisi, sensibilizzato sia a livello globale che
locale, e quali lezioni si possano imparare per affrontare future epidemie.
prevista la partecipazione di Lawal Bakare co-fondatore e CEO Ebola Alert,
Sarah Boseley The Guardian, Charlie Cooper The Independent, Lou Del Bello scidev.net,
Geraldine O'Hara Medici Senza Frontiere, Kate Thomas Ebola Deeply. (PERUGIA, 15
APRILE -AGI)