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Giudiziaria 22 Gen 2013

“Perquisizione/ammonimento al Resto del Carlino”

L'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna (Aser) e la Federazione Nazionale della stampa Italiana (Fnsi) hanno appreso con stupore e disappunto della visita delle forze dell'ordine alla redazione bolognese del Resto del Carlino per acquisire documenti su ordine della Procura della Repubblica di Bologna.

L'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna (Aser) e la Federazione Nazionale della stampa Italiana (Fnsi) hanno appreso con stupore e disappunto della visita delle forze dell'ordine alla redazione bolognese del Resto del Carlino per acquisire documenti su ordine della Procura della Repubblica di Bologna.

Non si comprende infatti perché sia stato necessario mandare i militari dell'Arma in redazione quando forse sarebbe stato sufficiente richiedere i documenti a chi ne fosse eventualmente entrato in possesso.
Eseguito con queste modalità, l'atto dovuto da parte della Procura ha una connotazione intimidatoria a cui non siamo abituati in questa regione e che non ci piace.
Tanto più se si tratta, come in questo caso, di dar conto di particolari utili a comprendere una vicenda tragica (quella di un paziente scomparso da un reparto ospedaliero cittadino e ritrovato morto su di una scala di sicurezza non lontana dal luogo in cui era ricoverato) che ha avuto grande impatto sull'opinione pubblica e ha destato grande interesse tra i lettori.
I colleghi del Carlino hanno compiuto il loro dovere di cronaca dando conto nel modo più dettagliato possibile di una vicenda di interesse pubblico e tutelando correttamente la riservatezza delle fonti.

A noi le perquisizioni non piacciono mai. Tecnicamente, quella effettuata ieri su ordine della Procura nella redazione bolognese del Resto del Carlino, è un’ “acquisizione” di documenti. Ma ha il sapore di una perquisizione/ammonimento a chi fa il proprio mestiere.
I cronisti del Carlino, facendo il loro dovere, hanno dato conto ai propri lettori di un rapporto (che doveva restare segreto) sulla tragica vicenda dell’anziano paziente trovato morto all’ospedale S.Orsola e che tanto rilievo ha avuto sui media locali.
Sorprende perciò tanta solerzia per un documento già ampiamente noto agli interessati e la cui rivelazione non intralcia certo le indagini della magistratura. Pertanto, nell’approvare il lavoro dei colleghi del Carlino, ricordo che la Corte Europea dei diritti dell’uomo, proprio con una sentenza del giugno scorso, conferma il diritto del giornalista di pubblicare notizie di interesse generale e, soprattutto, l’obbligo degli Stati di proteggere le fonti dei giornalisti predisponendo adeguate garanzie.
Mi auguro che tutte le parti ne tengano conto in futuro.
Gerardo Bombonato
Presidente Ordine Giornalisti Emilia-Romagna

@fnsisocial

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