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Cronaca 14 Mar 2008

Perquisizione alla sede Ansa di Ancona per la notizia su minacce a pm Franco Siddi: “Un fatto inconcepibile” Sigim: "Un atto di pesante ingerenza" Sostegno e solidarietà dalla Direzione e dal Cdr dell’Agenzia e dall’Unci

E’ durata molte ore la perquisizione alla redazione di Ancona dell'Ansa. La polizia aveva un mandato, a firma del procuratore Vincenzo Luzi, che fa riferimento ad un'ipotesi di violazione del segreto in relazione ad una notizia trasmessa ieri, sul notiziario regionale, che riferiva la decisione del comitato provinciale per la sicurezza di assegnare una misura di tutela ad un sostituto della procura di Ancona fatto oggetto di minacce da ambienti dell'estremismo.

E’ durata molte ore la perquisizione alla redazione di Ancona dell'Ansa. La polizia aveva un mandato, a firma del procuratore Vincenzo Luzi, che fa riferimento ad un'ipotesi di violazione del segreto in relazione ad una notizia trasmessa ieri, sul notiziario regionale, che riferiva la decisione del comitato provinciale per la sicurezza di assegnare una misura di tutela ad un sostituto della procura di Ancona fatto oggetto di minacce da ambienti dell'estremismo.

La perquisizione delle sede di Ancona dell'Ansa si è conclusa con il sequestro di due telefoni cellulari, uno a disposizione della redazione ed il secondo di proprietà della collega Anna Danesi che era l'autrice della notizia sulla quale la procura ha avviato un'indagine per violazione del segreto. La polizia giudiziaria ha controllato i pc della redazione, acquisendo stampate delle notizie trasmesse ed ha sentito in qualità di persona informata sui fatti la collega Danesi. La notizia trasmessa ieri dall' Ansa su misure di tutela per il pm che era stato oggetto di minacce era stata ripresa ed ampliata oggi dai quotidiani locali che avevano attribuito le minacce alla sigla dei Carc (comitati d'appoggio alla resistenza comunista). La stessa sigla che aveva minacciato nell'aprile scorso il magistrato bolognese che sta conducendo un'inchiesta nei confronti della formazione estremista. (ANSA) ''Siamo a un vero e proprio bestiario dell'assurdo e dell'inconcepibile. Ancora perquisizioni a carico dei giornalisti che vogliono fare fino in fondo il proprio mestiere, informando correttamente su fatti di pubblico interesse di cui sono venuti a conoscenza''. È il commento di Franco Siddi, segretario della Federazione della stampa, alla perquisizione effettuata nella sede dell'Ansa di Ancona. ''Da Palermo a Genova, da Firenze a Brescia, da Venezia a Trieste, da Bari a Vicenza solo nell'ultimo anno - continua Siddi - perquisizioni e addirittura accuse di reato inconcepibili sono state lanciate verso giornalisti colpevoli solo di assicurare il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini a conoscere anche il modo con cui procedono le indagini della magistratura. Non sono mai i giornalisti a far uscire notizie riservate dagli uffici pubblici, ma non si può pretendere a loro danno il bavaglio che la nostra Costituzione vieta e che la Corte di giustizia europea per i diritti dell'uomo ha recentemente giudicato fuori dal lecito''. (ANSA) PERQUISIZIONE ANSA ANCONA: DIREZIONE ANSA La direzione giornalistica dell'ANSA esprime il proprio forte sostegno ai colleghi della Sede di Ancona, dove oggi la procura della repubblica ha disposto una perquisizione protrattasi per circa quattro ore e conclusasi con il sequestro di due cellulari, e dichiara la propria preoccupazione per un intervento ai limiti dell'intimidazione della libertà di stampa e d'informazione. La direzione giornalistica dell'ANSA osserva che i colleghi della sede di Ancona si sono comportati, in tutta questa vicenda, con professionalità e senso di responsabilità, rendendo pubbliche notizie di cui erano venuti a conoscenza da fonti attendibili e certificate, ma evitando, in particolare, di rivelare il nome del magistrato oggetto di misure di tutela, per non comprometterne in alcun modo la sicurezza. (ANSA) PERQUISIZIONE ANSA ANCONA: CDR ANSA Il Cdr dell'ANSA esprime indignazione e sconcerto per la perquisizione della Sede di Ancona dell'Agenzia, ennesima violazione di un diritto cardine della democrazia: quello della libertà di stampa e del diritto di cronaca. I colleghi di Ancona hanno semplicemente compiuto il proprio dovere professionale che è quello di rendere pubbliche notizie di cui sono venuti a conoscenza e che sono state verificate. Non è certamente con il tentativo di criminalizzare dei giornalisti che si troverà la soluzione all'annosa questione della violazione del segreto. Il Cdr esprime ai colleghi di Ancona la piena solidarietà di tutti i giornalisti dell'ANSA. (ANSA) Il consiglio direttivo del sindacato giornalisti delle Marche (Sigim) e' ''profondamente allarmato dalla perquisizione avvenuta ieri nella sede Ansa di Ancona nel corso della quale sono stati sequestrati due cellulari alla collega Anna Danese, colpevole unicamente di aver fatto il proprio lavoro''. ''Non e' la prima volta che la Procura di Ancona mette al centro delle proprie indagini i giornalisti - si legge in una nota - e questo dato statistico ormai non puo' che preoccupare. La notizia data dalla collega Danese in merito ai provvedimenti di sicurezza posti in essere per tutelare un magistrato locale a fronte di presunte minacce da parte del gruppo estremista Carc era certamente di pubblico interesse, e nei termini in cui e' stata diffusa non ha procurato alcun rischio di riconoscibilita' al magistrato messo sotto protezione. Appare dunque evidente che dietro questa azione operata dalla Procura ai danni dell'autonomia professionale dei giornalisti ci sia soltanto il tentativo di limitare la capacita' dei giornalisti di informare, intimidendo le fonti''. In particolare, secondo il Sigim ''il sequestro dei cellulari (uno dell'Ansa e uno personale) rappresenta un atto di pesante ingerenza nell'attivita' professionale e nella vita personale di una giornalista, oltre che di una privata cittadina. Il Sigim dichiara massima solidarieta' alla collega Danese e a tutta la redazione dell'Ansa, offrendo il pieno supporto delle proprie strutture legali''. (ANSA) UNCI, PERQUISIZIONE INTIMIDATORIA ALL'ANSA ANCONA "Un'altra perquisizione della magistratura per intimidire i cronisti è in corso in queste ore nella redazione dell'agenzia Ansa di Ancona". Lo rileva in una nota Guido Columba, presidente dell'Unione Nazionale Cronisti Italiani. "La disposizione del procuratore di Ancona Luzi di perquisire la redazione - afferma una nota dell'Unci - non ha infatti giustificazione: i poliziotti non possono trovare testi di intercettazioni o copie di documenti, che non esistono proprio. Quella trasmessa ieri dai cronisti dell'Ansa è infatti la classica notizia che si apprende dalle fonti grazie alla professionalità e alla fiducia che si è acquisita in anni e anni di lavoro. La perquisizione, quindi, tende solo ad intimidire i redattori dell'Ansa e tutti i cronisti marchigiani colpevoli di non scrivere solo e soltanto quello che vuole la magistratura inquirente". La libertà di stampa e il diritto-dovere di cronaca "non possono sottostare alle pretese di questo o quel magistrato e l'Unci - conclude la nota – farà in modo che questo basilare principio di democrazia sia riaffermato". (AGI) CRONISTI VALLE AOSTA SOLIDALI CON ANSA ANCONA I cronisti della Valle d'Aosta sono solidali con i colleghi della redazione dell'Agenzia Ansa di Ancona nei cui confronti è stata ordinata una perquisizione. Si tratta, sottolinea una nota, dell'ennesima iniziativa della magistratura contro il diritto-dovere di cronaca per cercare di impedire che i cittadini siano informati di quello che accade. Piero Minuzzo, che il prossimo primo aprile, assieme al presidente dell'Unione Nazionale Cronisti Guido Columba e a quello dell'Associazione dei giornalisti della Valle d'Aosta Giorgio Macchiavello, presiederà l'assemblea costitutiva del Gruppo cronisti della Val d'Aosta, assicura che la nuova organizzazione sosterrà tutte le iniziative tendenti a riaffermare il diritto-dovere di cronaca e la libertà di informazione. (ANSA)

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