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Cronaca 01 Feb 2011

Perquisita l’abitazione romana della giornalista Anna Maria Greco de "Il Giornale" per un articolo sulla Boccassini

Sono in corso alcune perquisizioni nell'abitazione romana della giornalista de "Il Giornale", Anna Maria Greco. A disporle è stata il pubblico ministero Silvia Sereni e a quanto risulta il provvedimento è stato disposto per la presunta violazione dell'articolo 323 del codice penale, quello relativo all'abuso d'ufficio. La perquisizione è in relazione all'articolo, secondo quanto riferisce il quotidiano, sul procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassioni, dal titolo "La doppia morale di Bocassini". "I carabinieri - si legge in una nota del quotidiano - hanno fatto irruzione a casa della giornalista intorno alle nove: hanno sequestrato il computer di Anna Maria Greco e persino quello del figlio della cronista. Nel provvedimento di notifica si legge che altre perquisizioni saranno effettuate all'interno della redazione romana del quotidiano.

Sono in corso alcune perquisizioni nell'abitazione romana della giornalista de "Il Giornale", Anna Maria Greco. A disporle è stata il pubblico ministero Silvia Sereni e a quanto risulta il provvedimento è stato disposto per la presunta violazione dell'articolo 323 del codice penale, quello relativo all'abuso d'ufficio. La perquisizione è in relazione all'articolo, secondo quanto riferisce il quotidiano, sul procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassioni, dal titolo "La doppia morale di Bocassini". "I carabinieri - si legge in una nota del quotidiano - hanno fatto irruzione a casa della giornalista intorno alle nove: hanno sequestrato il computer di Anna Maria Greco e persino quello del figlio della cronista. Nel provvedimento di notifica si legge che altre perquisizioni saranno effettuate all'interno della redazione romana del quotidiano.

"Per l'ennesima volta la casta dei magistrati mostra il suo volto violento e illiberale", è il primo commento del direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti.

"La perquisizione nell'abitazione privata della collega Anna Maria Greco, autrice dell'articolo che conteneva sentenze pubbliche del Csm, non solo è un atto intimidatorio ma una vera e propria aggressione alla persona e alla libertà di stampa. Stupisce che soltanto le notizie non gradite ai magistrati inneschino una simile repressione quando i magistrati stessi diffondono a giornalisti amici e complici atti giudiziari coperti da segreto al solo scopo di infangare politici non graditi". (AGI)

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