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Cronaca 14 Lug 2010

Perquisita dai Ros la redazione del Secolo XIX di Genova e Chiavari. Quattro giornalisti inquisiti. Protestano il Sindacato, l'Ordine e il Gruppo cronisti liguri: "La malavita? Cercatela in redazione". Preoccupazione della Fnsi

Associazione ligure giornalisti. Gruppo cronisti liguri, Ordine dei giornalisti della liguria comunicano: "Mentre e' in corso una delle più importanti indagini sulla malavita organizzata con connessioni politiche nel Nord Italia. In lombardia e liguria, una dozzina di carabinieri del ros sono stati distratti da incombenze ben più importanti per perquisire la redazione centrale di Genova e quella di Chiavari de Il Secolo XIX.

Associazione ligure giornalisti. Gruppo cronisti liguri, Ordine dei giornalisti della liguria comunicano: "Mentre e' in corso una delle più importanti indagini sulla malavita organizzata con connessioni politiche nel Nord Italia. In lombardia e liguria, una dozzina di carabinieri del ros sono stati distratti da incombenze ben più importanti per perquisire la redazione centrale di Genova e quella di Chiavari de Il Secolo XIX.

Il motivo della perquisizione? La pubblicazione di atti e intercettazioni che hanno svelato intrecci e connessioni tra affari malavita e politica. Indagati 4 colleghi cronisti del secoloxix. Se mai era il caso questa vicenda conferma l'impegno dei giornalisti sul fronte dell'informazione, il no a ogni bavaglio, la non trattabilita' dei disegni di legge che limitano indagini e informazione. Ma anche il no a ogni forma coercitiva o intimidatoria da qualsiasi parte provenga nei confronti dei giornalisti. I colleghi del secolo xix non sono soli e non e' un modo di dire. La loro "colpa" la sosteniamo, sottoscriviamo e condividiamo in pieno".
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
‘Ndrangheta e Perquisizioni Secolo XIX: Preoccupazione Fnsi
La Federazione Nazionale della Stampa esprime preoccupazione per l'irruzione di agenti del Ros all'interno della redazione centrale del Secolo XIX e della redazione di Chiavari dello stesso giornale: un covo di notizie. Ipotesi di reat violazione del segreto istruttorio. I militari hanno perquisito le scrivanie di quattro cronisti, sequestrato gli hard disk delle loro stazioni di lavoro. Altri militari hanno perquisito le abitazioni dei giornalistisequestrando agende e personal computer. I colleghi sono inquisiti per avere messo i lettori in condizione di comprendere - attraverso la pubblicazione di atti e intercettazioni - intrecci e connessioni tra affari malavita e politica al centro di un'inchiesta che ha coinvolto l'intero Paese. Aldilà di ogni altra valutazione, la vicenda dimostra che già oggi i magistrati hanno gli strumenti per limitare la stampa e quindi non sussistono le ragioni per dovere ricorrere a leggi-bavaglio. Ma, conclusivamente, la vicenda dimostra anche come i giornalisti siano tenuti a rispettare sempre e comunque il dovere di informare i loro lettori. Una "colpa" della quale i giornalisti italiani continueranno a volere rispondere. SOLIDARIETÀ E ALLARME DEI CONSIGLIERI NAZIONALI DELL'ODG
Noi Consiglieri nazionali dell'Ordine dei giornalisti eletti in Liguria esprimiamo il nostro allarme per la perquisizione dei militari del Ros al "Secolo XIX" in seguito alla pubblicazione di atti e intercettazioni relative agli arresti nell'ambito di un'operazione antimafia recentemente avvenuta in Liguria ed altre regioni italiane. Nella redazione centrale di Genova e in quella di Chiavari del quotidiano sono state perquisite le scrivanie di quattro cronisti e sono stati sequestrati gli hard disk dei loro computer, mentre nelle loro abitazioni private i carabinieri hanno sequestrato agende personali e personal computer. Su disposizione della magistratura tutti sono stati inquisiti di violazione del segreto istruttorio. Ai cronisti inquisiti, al loro direttore e a tutto il giornale va la nostra solidarietà incondizionata: riteniamo atti come questi gravemente lesivi della libertà di stampa e della libertà dei cittadini di essere informati. Non accettiamo nessun bavaglio e continueremo a sostenere in ogni sede chi fa il proprio mestiere con scrupolo e correttezza, nell'interesse della democrazia. Nessuna legge anti-intercettazione e nessuna azione repressiva della libertà di cronaca ci troverà impreparati sul terreno dell'autodifesa e dell'indipendenza.
Filippo Paganini
Armando Napoletano
Gianfranco Sansalone CGIL LIGURIA
Genova, 15 luglio 2010. Ieri pomeriggio, a seguito della pubblicazione di notizie circa la maxi inchiesta portata meritoriamente avanti dalle forze dell’ordine sulla malavita organizzata anche nella nostra regione, le sedi del Decimonono di Genova e Chiavari sono state perquisite dai carabinieri del ros che hanno sequestrato i computer di quattro giornalisti, perquisendone anche le abitazioni private.
Da tempo la nostra organizzazione sindacale è impegnata al fianco della FNSI e di tutto il mondo dell’informazione per arginare la deriva verso la quale sta andando il nostro Paese in ordine alla libertà di stampa e alle sue declinazioni, come hanno anche dimostrato le recenti mobilitazioni della Cgil contro la legge sulle intercettazioni e i tagli al mondo dell’editoria.
Per questi motivi e per difendere uno dei pilastri sui quali si base la nostra democrazia, ossia l’informazione, pur nel rigoroso rispetto dell’operato della magistratura e della polizia giudiziaria, la Cgil Liguria manifesta la propria solidarietà al Direttore de Il Secolo XIX e a tutto il mondo dell’informazione ligure.
Renzo Miroglio
Segretario Generale
Cgil Liguria

@fnsisocial

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