«A Paolo Berizzi va la solidarietà dell'Associazione stampa Emilia-Romagna e dell'Osservatorio di Conselice per l'ennesimo attacco portato da gruppi neofascisti, questa volta a Parma, che non fermeranno il lavoro dei giornalisti impegnati nel denunciare quelle forze antidemocratiche che non hanno senso di esistere in un Paese che affonda le sue radici nella Costituzione antifascista». Così l'Aser e l'Osservatorio di Conselice, di cui Berizzi è presidente, commentano l'ultimo episodio ai danni dello scrittore e giornalista di Repubblica: uno striscione, esposto giovedì notte in piazza Garibaldi, di fronte a Palazzo del Governatore, dove lunedì 7 febbraio 2022 presenterà il suo libro-inchiesta sul neofascismo 'È gradita la camicia nera'.
"Berizzi ci dovrebbe ringraziare, senza noi gli toccherebbe lavorare", riporta lo striscione srotolato dai militanti di CasaPound, la cui foto è stata poi rilanciata sui social. «I nipotini di Mussolini ci ricordano ogni giorno da che parte stare. Con la democrazia. Che è l'esatto opposto del fascismo», la risposta via Twitter del giornalista.
«Elementi vicini a Casapound e a gruppi neonazi veronesi, ci hanno fatto gli 'auguri' ovviamente di notte e di fronte a dove faremo l'incontro. Mi dispiace che la 'mia' Parma antifascista sia l'unica città dell'Emilia che abbia portato questo 'ringraziamento' a chi vive sotto scorta per le sue indagini giornalistiche. Massima solidarietà all'amico Paolo Berizzi e non ci faremo di certo intimorire. Vi aspettiamo numerosi», il commento di Alex Orlowski, che oltre a fare il consulente digitale e il fact checker ha organizzato la presentazione del libro di Berizzi in Emilia.
Berizzi, che da anni lavora sul fenomeno neofascista in Italia, è stato più volte oggetto di minacce e per questo è sotto scorta dal 2019.