«Attacchi come quello che il Secolo d'Italia ha sferrato contro il collega Paolo Berizzi di Repubblica non sono ammissibili. Il giornale e chi lo dirige sono liberissimi di dissentire dalle opinioni del collega Berizzi, ma il fotomontaggio che lo raffigura imbavagliato con la bandiera delle Brigate Rosse sullo sfondo è un atto di squadrismo e di incitamento all'odio, che non ha niente a che vedere con la libertà di espressione e con il pluralismo dell'informazione». Lo affermano Federazione nazionale della Stampa italiana e Associazione Lombarda dei Giornalisti in relazione al fotomontaggio 'dedicato' al cronista dal quotidiano diretto da Francesco Storace.
«Se l'autore di quella trovata – aggiungono Fnsi e Alg – pensa in questo modo di intimidire Paolo Berizzi, peraltro già sotto scorta per le minacce che subisce da anni da gruppi neonazisti, si sbaglia. Viene piuttosto da chiedersi se sia ancora accettabile che testate che percepiscono i contributi pubblici del fondo per il pluralismo dell'informazione, come appunto il Secolo d'Italia, possano spacciare per libertà di opinione e dissenso politico atti che si collocano chiaramente fuori dai confini della Costituzione, della legge e delle Carte dei doveri del giornalista».
Il comunicato della direzione, della redazione e del Cdr
Ancora una volta Paolo Berizzi è stato insultato e minacciato. La direzione, il Cdr e la redazione di Repubblica gli sono vicini sapendo che Paolo non si lascerà di certo intimidire da chi non gradisce e anzi ha paura del suo lavoro.