Aggrediti e malmenati perché facevano il loro lavoro di cronisti, ovvero documentare quello che stava accadendo. Sindacato e Ordine dei giornalisti del Veneto condannano con fermezza quando accaduto domenica 6 settembre a Padova, in Prato della Valle, durante la manifestazione dei 'negazionisti'. «Prima siamo stati insultati perché indossavamo la mascherina, poi perché volevamo raccogliere le testimonianze dirette, senza filtri, dei presenti. E quando abbiamo cercato comunque di continuare con le interviste allora sono arrivati alle mani, spingendoci e minacciandoci. Sono uno che non si lascia intimidire facilmente ma nel momento in cui sono cominciati i cori 'fuori, fuori, fuori', confesso di essermi impressionato. Mi sembrava di essere ai tempi del Colosseo». Così Ivan Compasso, coordinatore della testata online Padova Oggi e inviato della trasmissione di Radio Cafè, Il Morning Show, preso a gomitate e a spinte, racconta quanto vissuto insieme al collega Alessio Lasta, della troupe di La7. A scanso di strumentalizzazioni, l'intervento muscolare del 'comitato di sicurezza' i cui componenti vestivano gilet arancioni, è stato ripreso dalle telecamere.
«Assurdo e inammissibile che chi chiede libertà di manifestare poi sopprima la libertà di stampa ricorrendo per di più all'uso della violenza. Questi atti – affermano Sindacato e Ordine – sono intollerabili e confermano la deriva culturale di una frangia di società che vuole imporre con la forza ragioni che non hanno alcun fondamento scientifico, e che in questo particolare momento di emergenza sanitaria mette a rischio l'incolumità di tutti». (Da: sindacatogiornalistiveneto.it)